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ESCURSIONE AL COL RANZOLA SABATO 14 SETTEMBRE. PARTECIPA!

Legambiente, come è noto, ha assegnato una delle due Bandiere Nere valdostane dell’edizione 2024 di Carovana delle Alpi al progetto di collegamento intervallivo del Col Ranzola.

Destinatari della nota di demerito sono, in particolare, i sindaci dei due Comuni interessati, Gressoney-Saint-Jean e Brusson.

Anche in questa occasione, come già avvenuto in passato, ci è sembrato utile affiancare alla presa di posizione una iniziativa nei luoghi interessati dal progetto: vogliamo dare la possibilità ai cittadini valdostani e ai turisti di visitare le aree che dovrebbero essere toccate dalla strada ipotizzata, in modo tale che ognuno possa comprendere di cosa si tratta e quale impatto (a nostro avviso negativo) comporterebbe l’eventuale realizzazione della strada.

Questa escursione era già stata programmata a giugno ma poi rinviata due volte causa maltempo.

Partiremo da Estoul (Brusson), saliremo al colle e da qui scollineremo brevemente sul versante di Gressoney, scendendo sino all’Alpe Aresò Inferiore.

La giornata sarà una buona occasione per comprendere meglio i dettagli del percorso ipotizzato dallo studio di fattibilità del collegamento, e soprattutto il devastante impatto che la sua realizzazione comporterebbe.

Il percorso, adatto a tutti, anche alle famiglie, è privo di difficoltà tecniche.

Di seguito, una scheda della giornata.

Luogo di partenza: Estoul (Brusson) alle ore 10 e rientro previsto intorno alle ore 16

Luogo di arrivo: Alpe Aresò Inferiore (Gressoney Saint Jean)

Tipo di percorso: a/r

Dislivello positivo: 400 m.

Lunghezza totale percorso: circa 10 km.

Ritrovo per chi è di Aosta o proviene dall’alta Valle: ore 8 ad Aosta in piazza Ducler (vicino alla Questura, lato via Chambery)

Ritrovo per tutti alle ore 9.40 a Brusson, parcheggio in zona laghetto, per compattare le auto.

L’iniziativa è gratuita con prenotazione obbligatoria entro e non oltre le ore 20 del 13 settembre.

Pranzo al sacco a carico dei partecipanti.

Info e prenotazioni: legambientevda@gmail.com oppure – dopo le ore 18 – al numero 3471237701

CAROVANA DELLE ALPI 2024.QUATTRO BANDIERE VERDI E DUE NERE IN VALLE D’AOSTA

Comunicato stampa di Legambiente Alpi, in occasione dell’ottavo SUMMIT DELLE BANDIERE VERDI, tenutosi a Chiavenna (SO) il 25 maggio. Cliccandu sul testo in vede è possibile leggere il report dell’edizione 2024 di Carovana delle Alpi

Alpi sempre più green, attente alla sostenibilità e all’innovazione. A testimoniarlo è lo sprint nel 2024 delle bandiere verdi, il riconoscimento che Legambiente assegna ogni anno all’arco alpino, che arrivano a quota 23, registrando un +15,7% rispetto al 2023 (erano 19). Vessilli green che hanno per protagonisti comunità, territori, cittadino, associazioni e amministrazioni capaci di puntare su sostenibilità e innovazione dando un nuovo futuro ai luoghi montani, minacciati da crisi climatica e spopolamento abitativo. 
Il Piemonte, si conferma per il sesto anno consecutivo, re indiscusso di buone pratiche con 5 bandiere green, seguito da Valle D’Aosta, Lombardia, Veneto, con rispettivamente 4 bandiere, Friuli Venezia Giulia, 3 bandiere, e poi da Trentino, Alto Adige, e Liguria, tutti con una bandiera
 
Agricoltura, turismo consapevole e convivenza uomo-natura anche con i grandi predatori sono i tre grandi filoni delle 23 bandiere verdi di quest’anno premiate oggi dall’associazione ambientalista in occasione del VIII Summit nazionale delle Bandiere Verdi, in corso fino a domani a Chiavenna (SO) con il convegno “Comunità in transizione”, e che vedrà confrontarsi esperti del settore e realtà territoriali. Seguirà domani visita guidata al centro storico di Chiavenna. Per il filone agricoltura, tra i premiati, si va ad esempio, dal progetto piemontese REACTION che mette al centro la manutenzione dei castagneti attraverso una gestione sostenibile delle biomasse residuali della filiera del castagno; alla Valchiavenna (SO) dove sei realtà attive sul territorio – la Comunità Montana della Valchiavenna, l’Asfo di Piuro, il Consorzio Forestale di Prata, l’Associazione Amici della Val Codera, l’Associazione Patate di Starleggia e Amici della Patate di Starleggia, l’Asfo di Fraciscio Valchiavenna – sono impegnate nel recupero dell’agricoltura montana e nella valorizzazione delle varietà agronomiche locali.  
 
Per il filone turismo consapevole, si va dal trekking letterario, in Veneto, con l’Alta Via dell’Orso, ideato dallo scrittore padovano Matteo Righetto insieme all’associazione turistica di Colle Santa Lucia, all’Alta Via dei Monti Liguri (GE) e nella vicina val Borbera (AL) dove con il Cammino dei Ribelli si sta rilanciando una terra spopolata e bellissima. In Piemonte il turismo passa anche dalla riqualificazione edilizia, il comune di Moncenisio (TO) è in prima linea per il recupero e la trasformazione delle Casermette, che insieme all’Ecomuseo “Le terre al Confine”, costituiscono il potenziale fulcro di un processo di rinascita per il territorio. Per il filone convivenza uomo-grandi predatori tra gli esempi virtuosi c’è quello del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi con il progetto “Convivere con il lupo si può” e il progetto Pasturs dove lavorando insieme ai pastori si affrontano i problemi della monticazione. A questi si aggiunge l’importante intervento della Regione Piemonte che con il “Pagamento compensativo per le zone forestali Natura 2000” contribuisce attivamente a conservare gli ecosistemi naturali.  
 
In questo “panorama montano” di buone pratiche non bisogna, però, abbassare la guardia come ricordano anche le 10 bandiere nere 2024 assegnate da Legambiente a quelle realtà che a suo avviso “non percorrono la retta via aggredendo la montagna”. I dieci vessilli neri – 3 al Piemonte, 2 rispettivamente a Valle d’Aosta e Friuli-Venezia-Giulia, 1 per Alto Adige, Lombardia e Veneto – sono raggruppabili in due grandi filoni: quelli legati all’industria sci nell’era del riscaldamento climatico e quelli di natura trasportistica e viabilistica. Tra le 10 bandiere nere, quella alla Valle d’Aosta dove Fra Zermatt e Cervinia le ruspe al lavoro hanno inferto pesanti ferite al ghiacciaio Teodulo per ampliare i domaines skiable ai fini di competizione agonistiche. 
 
“Con il summit nazionale delle bandiere verdi – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – vogliamo portare in primo piano le tante esperienze virtuose che arrivano dall’arco alpino, frutto di un cambiamento sociale e culturale, e da quelle aree interne del Paese che attirano sempre più giovani pronti a cambiare vita. Oggi una delle grandi sfide riguarda proprio il ripopolamento di queste zone, ripensando ad un turismo e ad un modo di vivere sempre più in una chiave sostenibile, innovativa, ma anche di inclusione sociale. Per vincere questa sfida, sia sulle Alpi sia sugli Appennini, è fondamentale non lasciare sole le comunità montane. Per questo al Governo Meloni chiediamo di sostenere la montagna con maggiori stanziamenti e incentivi economici per aiutare giovani e imprese, lavorando per un ripristino dei servizi pubblici essenziali oggi qui sempre più carenti”.  
 
“Ancora una volta – commenta Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente – le aree montane dimostrano di anticipare i tempi del cambiamento più che altrove, mettendo in campo anche azioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. L’aver censito ben 23 bandiere verdi, per altro in crescita, ne è una prova. Le storie raccontate, per loro natura, vanno a definire una terza via, oltre le due opposte derive che confinano la montagna tra la museificazione e quella più aggressiva dell’industria del turismo. La nostra montagna non è il luogo dell’incontaminato, ma nemmeno il posto da stravolgere pur di gareggiare a tutti i costi com’è successo per il ghiacciaio del Teodulo in Valle d’Aosta”. 
 
 

carovana delle alpi 2022: barndiera nera al comune di saint vincent

MOTIVAZIONE : per la scelta di investire sulla ristrutturazione degli impianti di risalita del Col de Joux, da tempo sottoutilizzati a causa del cambiamento climatico.

DESCRIZIONE : Molte persone conoscono Saint-Vincent come la “Riviera delle Alpi”, nota meta turistica della Valle d’Aosta. Pochi però sanno che al Col de Joux, la frazione più alta di questo Comune, è stata operativa fino al 2018 una piccola stazione sciistica.
Si tratta di due impianti (una seggiovia biposto e uno skilift a piattello) che partono da 1640 m.slm. La seggiovia raggiunge la quota più alta, 1957 m.slm.
Il piccolo comprensorio, che attraeva soprattutto famiglie e scuole di sci locali, a partire dal 2009 ha risentito fortemente del cambiamento climatico, ritardando spesso l’apertura di stagione per carenza di neve e
diminuendo progressivamente i giorni di esercizio. Anche il ricorso all’innevamento artificiale è stato spesso reso impossibile dalle temperature troppo elevate.
Di fronte a questa situazione sarebbe stato naturale cercare di imboccare una strada diversa per mantenere viva e attrattiva la piccola località turistica. Le possibilità offerte dal Col de Joux sia in estate che in inverno sono infatti molteplici: i versanti dolci e boscosi, le balconate panoramiche sulla vallata centrale, la pace e la tranquillità di questo luogo sono elementi che potrebbero essere valorizzati per costruire un’offerta ampia di turismo sostenibile, sia escursionistico sia per famiglie.
Ma le scelte sono state diverse, purtroppo, anche se, con il passare degli anni, innevamento e giorni di apertura degli impianti hanno continuato a calare. 
Nel 2014, il Comune, proprietario degli impianti, ha deciso di abbattere circa 1000 piante per allargare unapista esistente e realizzarne una nuova con l’intento di omologarla per gare di sci. Gli alberi sono stati abbattuti, nonostante l’opposizione di molti cittadini e del locale Circolo di Legambiente, ma il declino della stazione è inesorabilmente continuato.
Nel 2018, il Comune ha sospeso l’utilizzo degli impianti, ed ha commissionato uno studio per capire se fosse economicamente sensato e sostenibile effettuare i non più rinviabili lavori di revisione degli impianti di risalita. Gli esiti di questa analisi, che ha richiesto circa due anni, restituiscono un quadro inequivocabile: il comprensorio non si regge da sé, non offre garanzie di poter lavorare con continuità a causa della sua bassa quota e può sopravvivere (in passivo) soltanto con sovvenzioni pubbliche. Inoltre lo studio esplicita che la sua attività,
a causa della elevata distanza dal capoluogo, influisce in minima parte sull’offerta turistica di Saint-Vincent.
Ciononostante, dopo due anni e mezzo di discussioni e tentativi (poco convinti) di diversificare l’offerta, il Comune ha recentemente deciso di stanziare 655.000 euro per la revisione degli impianti. Contestualmente,
ha presentato domanda al Servizio Infrastrutture Funiviarie della Regione per ottenere un finanziamento (la Giunta regionale ha di recente presentato un disegno di legge con il quale si destinano alle piccole stazioni sciistiche 25 milioni di euro annui).
Un vero e proprio accanimento terapeutico, dunque. Soldi pubblici che rischiano di essere sprecati per ristrutturare impianti di risalita  che non potranno funzionare.

CONSEGNA BANDIERA VERDE AL G.A.S. PONT SAINT MARTIN,sabato 13 novembre

Il direttivo di Legambiente Valle d’Aosta consegnerà al Gruppo di Acquisto Solidale “A TUTTO GAS-PSM”, sabato 13 novembre a Pont Saint Martin, presso l’area pic nic in località Cignas alle ore 15,30 la Bandiera Verde di Carovana delle Alpi, assegnata nel corso dell’edizione nazionale 2021.

Occasione della consegna sarà la “Festa dello scambio e del baratto” organizzata dal GAS nella giornata.

AL VIA LA CAROVANA DELLE ALPI VALDOSTANA

IL PRIMO EVENTO A VALGRISENCHE

DOMENICA 1° AGOSTO PASSEGGIATA AL LAGO DI SAN GRATO

Si svolgerà in Valgrisenche il primo evento valdostano dell’edizione 2021 di Carovana delle Alpi, la Campagna estiva di Legambiente dedicata alla montagna, e in particolare all’arco alpino.

Partiamo, dunque, da un Comune la cui Pro Loco, insieme all’organizzatore di eventi outdoor Matteo Alberti, si è aggiudicata una delle due Bandiere Verdi assegnate in questa edizione in Valle d’Aosta.

L’escursione al Lago di San Grato, semplice ed adatta a tutti, segna anche il ritorno all’organizzazione di appuntamenti con partecipazione non solo virtuale.

nsieme andremo a scoprire un angolo meraviglioso della vallata accompagnati da una guida del luogo che ci aiuterà a conoscerlo, ripercorrendo sentieri militari carichi di storia.

Al termine dell’escursione, per chi lo desidera, sarà possibile gustare una merenda in compagnia presso un locale del luogo, a prezzo convenzionato.

L’iniziativa è totalmente gratuita, esclusi il pranzo al sacco ed eventualmente il costo della merenda.

Ecco il dettaglio della giornata:

– ore 9.30: ritrovo dei partecipanti nel capoluogo di Valgrisenche, nel parcheggio presso il Foyer de Fond, compattamento delle auto e trasferimento all’inizio del sentiero;

– ore 10: partenza per il lago San Grato. Dislivello in salita 522 m.

– ore 12.30 circa: arrivo al lago e sosta per il pranzo al sacco;

– ore 14 circa: inizio del rientro, con arrivo previsto alle 16;

– ore 16.30: per chi lo desidera, merenda e conclusione della giornata.

Sono disponibili 25 posti. L’organizzazione di riserva di annullare l’iniziativa in caso di condizioni meteo avverse.

Info e prenotazioni tassativamente entro le ore 14 di venerdì 30 luglio telefonando dopo le ore 18, oppure inviando un SMS o un messaggio su WhatsApp o Telegram ad uno dei seguenti numeri: Denis 347-1237701; Alessandra 331-3107463