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Presentazione finalisti premio Ambientalista dell’anno. Anche un valdostano in gara

Lunedì 12 novembre a Verrès, alle 20,30 al Salone Bonomi, verranno presentate le otto candidature dei finalisti del Premio Luisa Minazzi “Ambientalista dell’anno”. Alcune delle idee sottoposte al giudizio popolare sono già in fase di realizzazione, altre ancora a livello di progetto.

Sarà Stefania Daniele, del direttivo di Legambiente Valle d’Aosta, ad illustrarle e non sarà facile scegliere quella da sostenere con il proprio voto. Si va infatti dalle azioni intraprese da Salvatore Gullì, commissario prefettizio di San Luca, feudo della ‘ndrangheta, per ripristinare nel paese un minimo di normalità e di agibilità, agli studi e alle denunce di Vincenzo Cordiano, specialista nel campo dei tumori del sangue e presidente per il Veneto dell’associazione Isde, Medici per l’ambiente, che hanno portato il Consiglio dei ministri a dichiarare lo stato di emergenza per i Pfas in Veneto. L’architetta Guendalina Salimei, è scesa in campo contro il degrado urbano riprogettando in un’ottica comunitaria il quarto piano del Serpentone, come lo chiamano i romani, disegnando un “chilometro verde” con spazi comuni e 110 appartamenti, mentre Giovanni De Feo docente di ecologia industriale all’Università di Salerno si è inventato Greenopoli, un format di divulgazione ambientale allegrissima rivolta ai giovani dalla scuola dell’infanzia alle superiori. C’è poi Francesco Panella, presidente fino allo scorso anno dell’“Unione nazionale associazioni apicoltori italiani” che ha animato un’ampia coalizione internazionale di allevatori, ambientalisti, scienziati, agricoltori, enti e istituzioni per un’agricoltura sostenibile e senza insetticidi sistemici.

Notissimi i due progetti milanesi in gara: Vento (Dipartimento di architettura e studi urbani del Politecnico) la dorsale cicloturistica italiana che punta a collegare Venezia a Torino per 700 chilometri lungo il Po, e Recup (Rebecca Zaccarini, Ilaria Piccardi e Federica Canaparo) contro lo spreco alimentare con la distribuzione dei prodotti avanzati alla fine dei mercati rionali.

Molta curiosità e attenzione ha infine suscitato, specie nelle regioni alpine, il progetto valdostano “Ripartire da Cime Bianche” per le numerose indicazioni di valorizzazione e sviluppo di un turismo dolce che non impatti ulteriormente sui delicati equilibri dei territori di montagna già così provati dalle conseguenze dei cambiamenti climatici .

A fare gli onori di casa sarà Piera Squinobal, presidente della sezione CAI di Verrès. Oltre al candidato valdostano Marcello Dondeynaz, ospite d’onore della serata, saranno presenti Matilde Casa, la sindaca di Lauriano (To) che nel 2016 si è aggiudicata il premio per la sua battaglia sull’attualissimo tema della riduzione del consumo di suolo e in particolare per aver avuto il coraggio di trasformare un terreno edificabile in area agricola, attraverso una variante al Piano regolatore, e Pier Mauro Roboulaz, presidente del CAI Valle d’Aosta, l’associazione che ha presentato al Premio la candidatura di Dondeynaz.

La premiazione si terrà il 7 dicembre a Casale Monferrato (Al) teatro dell’impegno di Luisa Minazzi contro l’amianto, nell’ambito del Festival della virtù civica.

 

 

Premio Luisa Minazzi C’è un valdostano tra i finalisti del premio per l’ambientalista dell’anno!

Finalmente, dopo diversi anni di assenza, c’è di nuovo un valdostano tra i candidati ad “Ambientalista dell’anno” nell’ambito del premio Luisa Minazzi. Il premio è promosso da Legambiente nazionale in memoria dell’attivista di Casale Monferrato che si è battuta, finché la malattia gliel’ha consentito, per i diritti delle persone esposte all’amianto.

Il Cai Valle d’Aosta ha infatti proposto la candidatura di Marcello Dondeynaz per l’attenzione ai problemi di sostenibilità ambientale nelle zone di montagna. L’ultimo impegno dell’ambientalista valdostano è quello per Cime Bianche e, come recita la motivazione per l’assegnazione del premio, “per la promozione di un turismo dolce legato alle particolarità geologiche, paesaggistiche, naturalistiche, storiche e culturali di un ampio vallone” per il quale è sceso in campo anche lo scrittore Paolo Cognetti.

“L’interesse per l’argomento è dunque nazionale – ha dichiarato Denis Buttol, presidente del Cigno verde valdostano – e soprattutto alpino. E c’è da augurarsi che, oltre al sostegno dei valdostani convinti della necessità di puntare su un turismo sostenibile, arrivi a Marcello quello delle regioni dell’arco alpino interessate dalle stesse problematiche”.

Il voto al candidato valdostano si può dare attraverso internet sul sito www.premioluisaminazzi.it

votazione-on-line/ o inviando una email a 2018@premioluisaminazzi.it contenente nome, cognome, data di nascita e luogo di residenza di chi vota e l’indicazione “Io voto Marcello Dondeynaz”.

Il 12 novembre a Verrès, il Circolo Legambiente Valle d’Aosta presenterà le candidature degli 8 finalisti al premio.

PREMIO “LUISA MINAZZI-AMBIENTALISTA DELL’ANNO” DI LEGAMBIENTE-IN GARA IL VALDOSTANO MARCELLO DONDEYNAZ, PER LA SALVAGUARDIA DEL VALLONE DI CIME BIANCHE!

Un concorso a livello nazionale, promosso da Legambiente e dalla testata editoriale “La Nuova Ecologia”, per portare in evidenza le storie di quanti s’impegnano nella società civile, nel mondo dell’impresa e nella pubblica amministrazione a favore dell’ambiente, del prossimo e della legalità.

Tra i candidati di quest’anno, c’è il “nostro” Marcello Dondeynaz, protagonista con noi della battaglia in difesa del Vallone delle Cime Bianche, in Val d’Ayas, minacciato da progetti di nuovi, discutibili e devastanti impianti funiviari.

Per leggere le interessanti storie dei candidati e per votare (noi ovviamente tifiamo Marcello!) clicca sul link qui sotto.

 

http://www.premioluisaminazzi.it/