SAVE THE PLANET! LEGAMBIENTE IN PIAZZA CON AMNESTY INTERNATIONAL AOSTA- PIAZZA E. CHANOUX-SABATO 23 SETTEMBRE ORE 18.15

Il tema della violazione dei diritti umani legati ai cambiamenti climatici è di grande attualità perché eventi meteorologici estremi e crisi a insorgenza lenta, come la siccità, rese più frequenti e più gravi dai cambiamenti climatici, stanno danneggiando milioni di persone in tutto il mondo e in particolare nel continente africano.

Dobbiamo continuare ad opporci all’immobilismo e al negazionismo che, purtroppoo, aleggiano intorno a questi temi.

Facciamoci sentire!

Sabato 23 settembre, partecipa al Flash-mob organizzato dal Gruppo “Italia 101 – Valle d’Aosta” di Amnesty International – Italia, in collaborazione con Legambiente Valle d’Aosta e il gruppo musicale dei Tamtando.

PILA COUIS: UNA “SOLUZIONE TAMPONE”

QUESTA VOLTA NON LO DICONO GLI AMBIENTALISTI MA LA SOCIETA’ FUNIVIARIA

CHI PAGHERA’ I CONTI DELL’AFFARISMO ODIERNO?

Molti conoscono “EDEN-Un Pianeta da Salvare”, la trasmissione televisiva in onda il sabato sera su LA7, condotta da Licia Colò. Nella puntata del 26 agosto scorso il servizio d’apertura riguardava la Valle d’Aosta, toccando in particolare il capoluogo Aosta, Cogne e….Pila. Dalla Platta de Grevon, ottimo punto d’osservazione, la conduttrice ha presentato le vette più significative della nostra regione.
La trasmissione svolge bene la sua funzione di divulgazione scientifica e promozione dei territori: abbiamo apprezzato i riferimenti alla tutela ambientale, alla fragilità dei ghiacciai e ai cambiamenti climatici.
A farci riflettere è stata l’intervista a Davide Vuillermoz, presidente della Pila SPA, la società che gestisce gli impianti .
Dopo aver ammesso le difficoltà causate dallo scarso innevamento delle ultime stagioni invernali, Vuillermoz spiega che l’innalzamento della quota degli impianti è una “soluzione tampone” messa in atto perché la più semplice: “ce l’abbiamo in tasca”.
Conclude poi il ragionamento affermando che questa soluzione guarda al breve periodo. Non vi è alcun riferimento esplicito all’impianto funiviario in costruzione, ma cita “nuove iniziative”: il nostro pensiero è subito andato ai lavori avviati questa estate nella zona della Platta de Grevon e sul sottostante versante.
E allora ci siamo ricordati che nei lunghi mesi di dibattito pubblico sulla nuova cabinovia e sul ristorante in cresta a forma di stella, la società funiviaria e l’Amministrazione regionale avevano sempre detto, spiegato e ripetuto che si trattava di un progetto di ampio respiro, che si inquadrava in una visione strategica e a lungo termine del turismo in VDA, visione che comprendeva il collegamento progettato a Cime Bianche e forse anche quello tra Pila e Cogne. Eravamo invece noi, che a questi progetti ci siamo sempre opposti, a sostenere che si trattava di facili soluzioni e di breve respiro, assunti perché comodi ed a portata di mano.
Le affermazioni del presidente della Pila spa sono finalmente esplicite! L’innalzamento della quota degli impianti è una soluzione tampone, transitoria rispetto ad un fenomeno inarrestabile.
Quello che non dice nessuno, neanche l’Amministrazione regionale, è che l’impegno economico di queste nuove infrastrutture, in generale, peserà sulle spalle delle future generazioni – le società funiviarie sonoquasi totalmente a capitale pubblico – e degli Enti Locali che si troveranno, temiamo, a corto (se non privi) di risorse quando sarà necessario mettere in campo nuove strategie per sostenere il turismo nella nostra regione.

Trovi l’intervista al link sottostante, dal minuto 19.

https://www.la7.it/eden/rivedila7/eden-un-pianeta-da-salvare-27-08-2023-500018

LA CAROVANA DEI GHIACCIAI DI LEGAMBIENTE RIPARTE DALLA VALLE D’AOSTA! APPUNTAMENTO IL 20 E 21 AGOSTO AL RIFUGIO DEFFEYES PER MONITORARE IL GHIACCIAO DEL RUTOR.PARTECIPA!

http://www.legambientevda.it/wp-content/uploads/2023/08/CdG23_Programma_01-Rutor-0811.pdfAl via Carovana dei Ghiacciai 2023
La IV edizione della campagna promossa da Legambiente, avrà una dimensione internazionale grazie alla collaborazione con CIPRA, con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano (CGI) per monitorare il drammatico ritiro dei ghiacciai a causa della crisi climatica.

La prima tappa si svolgerà nella zona del ghiacciaio del Rutor (La Thuile) e prevede, oltre ai rilievi scientifici svolti dagli esperti, una  serie di momenti di sensibilizzazione aperti alla partecipazione di tutti i cittadini che, come noi, hanno a cuore la sorte di questi giganti bianchi in ritirata.

Per partecipare, info e format di iscrizione clicca il link sottostante:

Fai clic per accedere a CdG23_Programma_01-Rutor-0811.pdf

SPECULAZIONI ELETTORALI A DANNO DELLA ELETTRIFICAZIONE

Pubblichiamo il comunicati stampa del Comitato LA VALLE D’AOSTA RIPARTE, di cui siamo componenti, sulla vicenda dell’opposizione del Comune di Ivrea al progetto di elettrificazione della ferrovia.

E’ legittimo che ci siano dei cittadini ad Ivrea che si preoccupano per i disagi sulla circolazione stradale che deriverebbero dai cantieri per l’elettrifcazione del tratto ferroviario in galleria in uscita dalla città. E’ di conseguenza comprensibile che in Consiglio comunale di Ivrea lo scorso 1° agosto tutti i gruppi consiliari, dalla Lega ed il centrodestra che esprime il Sindaco alla minoranza del Pd e del M5Stelle, si siano espressi per ricercare possibili alternative all’ampliamento della galleria o comunque di limitare il disagio ed i tempi dei cantieri.

Quello che non è accettabile è che il Sindaco di Ivrea, accompagnato da parlamentari del Pd, vada al Ministero delle Infrastrutture a proporre di non elettrificare il tratto di un chilometro in galleria. E’ una proposta assurda, si elettrificherebbero 79 chilometri, ma non il chilometro in uscita dalla città con la conseguenza di dover usare da Ivrea ad Aosta treni costruiti appositamente e non l’intero complesso dei treni che circolano sulla rete nazionale. Non si possono usare 110 milioni di euro di finanziamenti europei per un simile aborto. Non si può mettere in discussione un progetto di grande valenza strategica per strizzare l’occhio ad un pugno di elettori.

Giusto ridurre i tempi dei cantieri che possono produrre disagi sulla viabilità, giusto prevedere alcune compensazioni per la città di Ivrea. Ma l’elettrificazione va realizzata per tutti gli 80 chilometri del percorso. Altrimenti non si potrà considerare una linea elettrificata

Oltretutto quella del Sindaco e di chi lo ha accompagnato a Roma è una proposta dannosa anche per l’utenza canavesana, perchè significherebbe non poter far viaggiare da Aosta a Torino treni elettrici capienti in grado di servire tutta l’utenza ferroviaria, anche quella canavesana, una utenza in crescita che ha bisogno di un buon servizio e non di treni particolari, con batterie a bordo, costosi, limitati nel numero e poco capienti.

E’ ora che la Regione Valle d’Aosta dia un segnale di vita e faccia sentire la voce della comunità valdostana. Ivrea è collegata con la rete della trazione elettrica dal 2006, per la Valle d’Aosta questa è l’occasione buona o sarà per sempre destinata alla marginalità rispetto all’intera rete ferroviaria italiana.

chamois: il lago di Lod minacciato dall’ennesimo progetto idroelettrico

Nell’estate del 2021 il lago di Lod, a Chamois, si presentava in questa forma splendida (vedi foto allegata), ricco di pesci e fauna invertebrata e ricoperto, in parte, da ninfee frequentate da libellule: sulle sponde sopravvive la vegetazione originaria che richiama il canneto delle paludi.

Purtroppo è stato adesso concessionato un progetto di impianto idroelettrico che utilizzerà il lago come vasca di accumulo per alimentare una centralina a valle del paese. L’acqua verrà prelevata nelle fasce orarie di convenienza di vendita e ripompata nel lago in quelle più economiche. Il fatto che si voglia oggi ridurre il lago ad un invaso a servizio di una centralina pare a noi un’idea assolutamente fuori luogo. Tanto più se si considera che la centralina porterà lauti profitti a colui che la realizzerà ma non compenserà in nessun modo gli abitanti e gli operatori della località di una perdita paesaggistica così importante. 

Il lago di Lod è di origine naturale e si è formato in una conca di risorgiva, priva di immissari e a tendenza stagnante, come molti laghetti alpini: rappresenta un gioiello naturalistico e paesaggistico che arricchisce l’immagine della località turistica, nota a livello nazionale e internazionale per il fatto di presentarsi come “il paese senz’auto, raggiungibile solo con la funivia”. L’assenza di auto è di per sé garanzia di pace, tranquillità, aria pura, paesaggio incontaminato, e tutta l’economia di Chamois è legata oggi al turismo. 

Il lago svolge una funzione così importante come attrattiva turistica che è stato collegato al capoluogo da una seggiovia ed è stato attrezzato con un’area pic-nic servita da fontanelle e barbecues. Il luogo è frequentatissimo, soprattutto nella stagione estiva, tant’è che sulle sue rive insistono parecchi ristoranti e bar. Anche nella stagione invernale la seggiovia, funzionale agli altri impianti sciistici, vede un continuo afflusso di turisti.

Per questo motivo Legambiente Valle d’Aosta ha inviato nei giorni scorsi delle osservazioni alla Giunta regionale e agli uffici preposti alla tutela dell’ambiente, in quanto ritiene che l’atto di concessione presenti degli estremi di illegittimità. Di sicuro siamo di fronte all’ennesima perdita di biodiversità della Valle a favore di interessi privati. 

(Si allegano foto del lago e osservazioni inviate in Regione)

ULTIMO BLITZ ALLA TORRE DEL LEBBROSO

PREVEDERE UNA PULIZIA PERIODICA DEL SITO E’ CHIEDERE TROPPO?

A ottobre scorso Legambiente ha segnalato al comune di Aosta accumuli di sporcizia nella scalinata che scende al piano inferiore della Torre del Lebbroso.

Il Comune ha girato la comunicazione alla Soprintendenza, cui compete la gestione del sito.

Niente è successo.

Siamo allora andati noi di Legambiente, a novembre, a pulire, segnalando ufficialmente lo stato di degrado dell’area. Dalla Soprintendenza nessun segno di vita.

Ai primi di febbraio siamo tornati a pulire, perché l’area era tornata inguardabile ai nostri occhi ma soprattutto a quelli dei molti turisti che si posavano su quella scalinata che affaccia su via Festaz, essendo nuovamente sudicia.

Un cartello con su scritto “Area pulita dai volontari di Legambiente” – uno di quelli che usiamo per le iniziative di Puliamo il Mondo, quando insegniamo ai bambini a curare l’ambiente e a riciclare i rifiuti in maniera corretta – è rimasto appeso alla ringhiera dell’edificio dall’autunno alla primavera: pensavamo che sarebbe stato tolto subito, era quasi una provocazione, una “appropriazione indebita” del luogo, invece ha resistito fino a tutto il mese di aprile.

Oggi – e siamo ormai a fine maggio – siamo tornati a pulire per l’ennesima volta il monumento storico dalle immondizie buttate all’interno della scala, o portate lì dal vento.

Lo facciamo per l’ultima volta, perché siamo volontari, non siamo incaricati (o stipendiati) dalla Regione per fare un’azione a tutela di un bene storico e culturale che invece va programmata e eseguita periodicamente, essendo anche meta turistica della città.

E questa volta non esibiamo più il cartello con scritto che l’area è stata pulita da Legambiente, perché nei mesi scorsi ci siamo più volte vergognati per quel cartello lasciato a presidio di un luogo che veniva abbandonato senza alcuna cura, tornando a essere di nuovo discarica.

Perché questo possiamo dire con certezza: in un intero anno neanche un’azione di pulizia all’interno dell’area è stata programmata né eseguita da chi ha la proprietà del monumento – la Regione – e a niente sono servite le segnalazioni dei residenti; neanche quelle della nostra Associazione hanno sortito effetti.

Dalla Soprintendenza non abbiamo ricevuto alcuna risposta.

E quindi, con dispiacere, non ci facciamo più supplenti di una cura che appartiene ad altri Enti.