La Rete Antirazzista VdA (di cui Legambiente fa parte) ti invita a questo evento:
Storie di migrazione, storie di alfabetizzazione.
Sabato 2 febbraio salone dell’Immacolata, Aosta
Ore 18 Presentazione attività associazione Baobab
Ore 19 Presentazione progetto editoriale End edizioni
Nella locandina trovi i contatti per l’eventuale cena a prenotazione obbligatoria
trovi un sondaggio che ti chiediamo di compilare, se possibile, entro il 4 febbraio. Ecco qui di seguito le motivazioni e le spiegazioni del caso… Il Circolo Legambiente Valle d’Aosta è operativo da ormai 20 anni grazie alla capacità di essere sul territorio e di presentare soluzioni al tempo stesso alternative e realizzabili ai problemi. Nel 2019, oltre a portare avanti vertenze e tematiche degli anni passati, vorremmo lavorare ad un progetto che abbiamo chiamato in maniera un po’ scherzosa “DORA IN POI”, che prevede la riscoperta e la riqualificazione della Dora Baltea nei suoi diversi aspetti scientifici, geografici e culturali, per restituire il fiume alla collettività. Questo progetto vedrà come protagonisti principalmente i giovani dai 18 ai 30 anni, ma persone di tutte le età sono necessarie e benvenute per portarlo avanti ed arricchirlo. Per continuare in futuro a svolgere le nostre attività e a migliorarci, abbiamo bisogno sia di analizzarci e fare autocritica sia di capire se tra i nostri soci e/o simpatizzanti ci sono persone con risorse e potenzialità che desiderano essere maggiormente coinvolte. A questo scopo abbiamo elaborato questo questionario che si compone di 28 domande a cui puoi rispondere in circa 10 minuti, possibilmente entro il 4 febbraio 2019. Ogni contributo, critica e suggerimento saranno per noi molto preziosi. I risultati del sondaggio verranno presentati in forma aggregata ed anonima durante l’Assemblea del Circolo che si terrà il 15 febbraio 2019 dalle ore 20,30 presso il CSV di Aosta (seguirà convocazione ufficiale). Se ti fa piacere (a noi lo farebbe molto) puoi aiutarci inoltrando questa mail con il questionario a persone che pensi sensibili alla tutela ambientale. Grazie per la collaborazione e per il tempo che ci dedicherai. LegambienteVda
Informazioni aggiuntive su DORA IN POI. Il progetto nasce dall’idea di creare un nuovo rapporto ecosistemico, sociale ed economico con la Dora Baltea attraverso un’opera di conoscenza, tutela, sensibilizzazione e valorizzazione del patrimonio ambientale, paesaggistico e storico del fiume, considerato anche come una risorsa turistica da utilizzare in modo sostenibile. Le attività di volontariato del progetto che vorremmo avviare prevedono, oltre a momenti di formazione, il monitoraggio delle specie faunistiche, vegetali e delle acque in collaborazione con gli organismi preposti, ripulitura delle sponde, proposta di attività ludico, sportive e legate al benessere, ideazione di laboratori per i bambini, ricerca sulla storia e l’uso del fiume nel passato, creazione di sinergie col tessuto economico, alberghiero e turistico in generale, ideazione di buone prassi per aumentare la fruibilità della Dora da parte dei valdostani e dei turisti.
Rilanciamo il Comunicato di LIBERA, di cui Legambiente fa parte, sugli arresti per associazione a delinquere di ieri
La Procura di Torino ha concluso oggi un’importante operazione antimafia nella nostra Regione, denominata “Geenna”, sgominando una locale di ‘ndrangheta operante nel nostro territorio. Oltre a denunciare le modalità di radicamento della ‘ndrangheta ed i reati tipici delle organizzazioni mafiose, commessi dai 15 soggetti coinvolti dall’operazione, gli inquirenti sottolineano quanto il gruppo fosse in grado di intrattenere “…collegamenti con esponenti del mondo politico ed amministrativo valdostano, garantendo il proprio sostegno in occasione delle competizioni elettorali locali, in cambio di utilità e vantaggi, quali quelli della partecipazione a lavori pubblici, all’ottenimento di concessioni ed appalti, di posti di lavoro e di altre utilità che dipendono dalle decisioni della pubblica amministrazione”.
Un
dato allarmante che testimonia, ancora una volta, la capacità della
‘ndrangheta di espandersi grazie a rapporti – di reciproco vantaggio
– con esponenti delle istituzioni.
Come
Libera Valle d’Aosta, oltre a ringraziare la Procura di Torino e le
Forze dell’odine, in particolar modo i Carabinieri di Aosta per
l’approfondita attività investigativa, crediamo sia necessario che
l’intera Regione – dalle Istituzioni ai cittadini – mettano in
campo tutte le forze necessarie per arginare la diffusione del
sistema mafioso nel nostro territorio.
Questa
operazione arriva a pochi giorni dalla conclusione del viaggio di
LiberaIdee (ricerca sul radicamento e sulla percezione del fenomeno
mafioso e corruttivo), che ha rivelato una scarsa consapevolezza del
fenomeno mafioso in Valle D’Aosta.
Auspichiamo,
quindi, che vengano messe in atto misure concrete volte alla
conoscenza del fenomeno stesso, per scongiurare il controllo del voto
che inquina la vita Democratica, rinsaldando così il legame tra
territorio e Istituzioni
Seguiremo
il percorso giudiziario con molta attenzione.
Il
Circolo Legambiente valle d’Aosta, come fa da qualche anno, apre
anche il 2019 ricordando a chi ci amministra una serie di questioni
ambientali insolute, per le quali i cittadini attendono risposta.
L’instabilità politico-amministrativa che continua a
caratterizzare la nostra regione ha sicuramente costituito un
ostacolo, ma non può essere una scusante! Ci sono cose che vanno
fatte, decisioni che vanno prese, e sulle quali ci aspetteremmo una
certa identità di vedute tra le forze politiche. Si tratta, infatti,
di questioni sulle quali è possibile trovare un accordo in base al
mero buonsenso, oppure semplicemente rispettando la volontà degli
elettori.
Di
seguito elenchiamo i temi di maggiore rilevanza, ricordando
che molti altri dovrebbero essere affrontati.
Approvazione dell’aggiornamento del Piano di Tutela delle
Acque: siamo in ritardo di due anni! Dal 2016 la Regione ha
avviato il processo di partecipazione del pubblico a questo
importantissimo aggiornamento. Il PTA è lo strumento che deve
servire a tutelare i nostri torrenti, e più in generale le nostre
acque e gli ecosistemi che da esse dipendono, dall’inquinamento e
dall’eccessivo sfruttamento a scopo energetico. La bozza di Piano
è pronta: perché non si avvia la fase finale della Valutazione
Ambientale Strategica?
Nuova gestione dei rifiuti: sei anni di ritardo! Nel novembre
2012 veniva definitivamente sconfitta per via referendaria l’ipotesi
di trattamento a caldo dei rifiuti in VDA. Ma se il rischio
inceneritore è stato scongiurato grazie alla saggezza degli
elettori, il nuovo sistema regionale di gestione dei rifiuti non è
stato ancora completato. In settembre è stato aggiudicato a Rea
Dalmine il project financing che prevede la realizzazione dei nuovi
impianti di trattamento a freddo e la gestione del ciclo dei rifiuti
per i prossimi vent’anni. Ma troppe domande rimangono senza
risposta: a quando il passaggio da tassa a tariffa, per
premiare i cittadini che meglio fanno la raccolta differenziata? A
quando l’avvio del processo di unificazione del sistema di
raccolta in tutta la VDA?
Ferrovia: da due anni una legge d’iniziativa popolare approvata
dal Consiglio regionale giace nei cassetti. Anche sul tema
strategico del trasporto ferroviario abbiamo assistito, in questi
ultimi anni, ad una incredibile melina, che ha prima rallentato, e
poi di fatto bloccato, la fase di progettazione dei lavori di
miglioramento (inclusa l’elettrificazione) della linea
Aosta-Ivrea, e di quelli propedeutici alla riapertura
dell’Aosta-Pré-Saint-Didier. Apprendiamo che in questi giorni la
nuova Amministrazione ha avviato un confronto con la Regione
Piemonte. Ci sentiamo solo di auspicare che sia la volta buona,
ricordando come anche su questo tema i cittadini si sono espressi in
modo inequivocabile, sottoscrivendo in gran numero la petizione
referendaria promossa dal Comitato LA VALLE D’AOSTA RIPARTE.
Accanto a questi temi di ordine generale, vogliamo ricordare altre
due questioni che destano la preoccupazione dei cittadini.
Innanzitutto,
auspichiamo maggiore chiarezza sull’episodio di
fuoriuscita di combustibile da un serbatoio ENI, verificatasi
lo scorso 1° novembre. Dopo il clamore iniziale, la notizia sembra
infatti scomparsa. Ci chiediamo quali esiti abbiamo dato le analisi
delle acque svolte da ARPA, se ci sia stata effettiva contaminazione
nell’area di Les Iles e, soprattutto, se e quali
prescrizioni vi siano per la gestione dei serbatoi di combustibile e
chi debba farle rispettare.
In
ultimo, ma soltanto come ordine, vorremmo ricordare che il 2018 ha
visto, finalmente, l’accreditamento sia nazionale che
europeo del Registro Tumori della VDA. A quando gli incontri con la
popolazione per la diffusione dei dati, e la programmazione di studi
specifici nei territori?
Legambiente aderisce alla manifestazione No Tav dell’8 dicembre a Torino
(Il Circolo Valdostano, insieme alle altre associazioni impegnate sul tema sostiene la manifestazione. Per chi vuole unirsi, partenza da Aosta con il treno delle 10,35. La manifestazione inizierà alle 14)
“Con la Tav l’ennesima cattedrale nel deserto. Invece di investire sulle grandi opere inutili, il Governo pensi a ridurre la quota di trasporto merci che oggi viaggia su gomma, a incentivare la mobilità sostenibile e a rafforzare e rendere più competitivo il trasporto pendolare e urbano”
Legambiente aderisce alla giornata di mobilitazione No Tav in programma l’8 dicembre a Torino, per ribadire il proprio no alla linea ad alta velocità Torino Lione, un’opera inutile, dannosa per l’ambiente e costosa.
“Insistere sulla Tav – dichiarano il Vicepresidente nazionale di Legambiente Edoardo Zanchini e il Presidente di Legambiente Piemonte Fabio Dovana – significa investire sul cemento e su un’opera che non è né utile né prioritaria per il Paese, sottraendo preziose risorse ad altri settori. La Penisola ha bisogno di ben altro: occorre avere il coraggio di ridurre la quota di trasporto merci che oggi viaggia su gomma, di puntare sempre di più ad una mobilità urbana sostenibile, di rafforzare e rendere più competitivo il trasporto ferroviario pendolare e urbano per offrire una valida alternativa all’auto e promuovere l’alternativa della mobilità elettrica. Temi sui quali ancora non si hanno risposte precise dal Governo del cambiamento. Anziché continuare a puntare su scelte anacronistiche e vintage come i termovalorizzatori e grandi opere faraoniche e spesso inutili come Tav o Terzo Valico, occorre recuperare il troppo tempo perso per ridurre con decisione il trasporto delle merci su gomma, spostandolo su treni e navi, garantendo più controlli e sicurezza, incentivando gli spostamenti su ferro come sta avvenendo in altri Paesi”.
“Serve una vera politica che disincentivi il trasporto delle merci su gomma attraverso leve fiscali e tariffarie. Per questo – spiegano Zanchini e Dovana – chiediamo un impegno immediato al Governo e alla Regione affinché, analogamente a quanto avviene in Svizzera e in Francia, venga previsto per i tir in transito attraverso il tunnel autostradale del Frejus, un limite massimo di transiti giornalieri e l’applicazione di un pedaggio che serva al miglioramento della linea ferroviaria esistente e a rafforzare il servizio per i pendolari. Una misura che peraltro è già prevista dal Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi ratificata nel 2012 dal Parlamento italiano. Si dimostri, così, che lo spostamento delle merci da gomma a rotaia è una vera priorità e non solo propaganda per giustificare opere inutili e dannose come la Tav in Valsusa e il Terzo Valico”.
Legambiente ricorda che nella Penisola si continua ad investire sulle grandi opere autostradali. Stando agli ultimi dati di Pendolaria, dal 2002 al 2016 i finanziamenti statali hanno premiato per il 60% gli investimenti in strade e autostrade e solo per il 13% le reti metropolitane. Sul fronte del trasporto pendolare, l’associazione ambientalista ricorda che in tutto il Piemonte dal 2011 sono state chiuse 14 linee cosiddette “minori”, con un taglio complessivo del servizio dal 2010 al 2017 del 4,9% e un contemporaneo aumento del costo dei biglietti del 47,3%.
“Per questi motivi – concludono il vicepresidente nazionale di Legambiente Zanchini e il Presidente di Legambiente Piemonte Dovana – l’8 dicembre saremo in piazza a Torino per partecipare alla manifestazione No Tav e per chiedere all’Esecutivo di riorientare le risorse pubbliche concentrando la spesa su quelle che sono le opere realmente prioritarie che servono all’Italia, a partire dalla sfida legata alla mobilità urbana, ferroviaria e pendolare, in Piemonte e in tutta Italia. Nel bilancio dello Stato esistono, infatti, le risorse per un salto di qualità del servizio ferroviario e della mobilità sostenibile, perché ogni anno diversi miliardi di Euro vengono destinati ai sussidi all’autotrasporto. Chiediamo che tali risorse siano, al contrario, destinate ad incrementare e migliorare il trasporto pubblico locale e il servizio per i cittadini con più treni, per dare risposta alla domanda dei pendolari, e con la realizzazione di nuove linee di metro, tram e ferrovie metropolitane”.