Acque valdostane : il danno e la beffa

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La Regione, poche settimane fa, si è affrettata a modificare gli indirizzi, individuati soltanto pochi mesi prima per il rilascio di nuove concessioni idroelettriche (Delibera 1436/2015).

Con quel provvedimento la Regione aveva inteso mettere un freno alla costruzione di nuove centrali idroelettriche. Il blocco al rilascio di nuove concessioni riguardava però solo i privati, mentre potevano essere accettate le domande provenienti dai Comuni, dalle partecipate e dai consorzi. Da qui la protesta delle imprese del settore che hanno rivendicato, e ottenuto, che il blocco riguardasse anche gli enti pubblici rilevando che l’unica limitazione legittima sarebbe stata l’individuazione dei siti non idonei. Esattamente ciò che Legambiente chiede da tempo.

Il ritardo della Regione è ingiustificabile, tanto più che l’individuazione dei siti da salvaguardare è stata fatta per tutte le altre fonti rinnovabili.

Questa nuova moratoria cesserà a fine 2016, anche se l’approvazione del nuovo Piano di Tutela Acque non potrà essere concluso in meno di 12 mesi. “Ciò significa – spiega la presidente Piccioni – che il 2017 si aprirà senza nuovi indirizzi di tutela dei torrenti e senza il nuovo Piano. E non mancherà chi vorrà approfittarne.”

Con la nuova Delibera, la Giunta Regionale ha inoltre eliminato le clausole – peraltro piuttosto farraginose e di difficile applicazione – relative alle sanzioni per le violazioni commesse dai produttori.

Le norme che puniscono i prelievi illeciti sono previste dalla legge sia nei confronti di chi turbina più acqua di quella concessa, sia per chi non rispetta il Deflusso Minimo Vitale. E’ necessario però adeguare l’entità delle sanzioni e la Regione potrebbe farsi portavoce presso le autorità statali competenti, affinché il ritorno economico per le casse pubbliche non sia irrisorio come quello attuale.

Se non si stabiliscono sanzioni di un certo rilievo economico – ricorda Piccioni – trasgredire diventa conveniente dati i guadagni ottenuti grazie ai certificati verdi”.

Il rischio di una diffusa illegalità è aggravato dalla scarsità di controlli regionali su progettazione, realizzazione e gestione delle centrali.

A confermare tale preoccupazione, il GSE (Gestore dei Servizi Energetici che eroga gli incentivi) ha aperto procedimenti nei confronti di alcune aziende idroelettriche valdostane, diretti alla restituzione degli incentivi illegittimamente percepiti per prelievi eccedenti i limiti.

Ai valdostani restano i danni ambientali e paesaggistici e la beffa di averli finanziati anche con i propri soldi.

19 febbraio – M’illumino di meno 2016

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Anche quest’anno il Circolo Legambiente Valle d’Aosta aderisce all’iniziativa “M’illumino di meno”, promossa dalla trasmissione radiofonica Caterpillar e giunta ormai alla 12° edizione, con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sul Risparmio Energetico e la mobilità sostenibile. Le attività degli ultimi mesi da noi svolte in tal senso ci hanno resi ancora più consapevoli dell’impatto nocivo dello spreco di energia sul delicato ambiente montano della nostra Regione e della scarsissima informazione data ai cittadini al riguardo.

“Pochi valdostani percepiscono oggi l’entità del fenomeno chiamato ‘inquinamento luminoso’ – dice la presidente Alessandra Piccioni – almeno fino a quando non li si invita a rivolgere lo sguardo verso il cielo notturno: allora molti restano sorpresi e confusi di non trovarvi più le stelle… quelle stesse che i loro nonni potevano ammirare persino dal capoluogo solo pochi decenni fa!”

Un’enorme patrimonio culturale è andato perduto per gli abitanti dei centri maggiori della nostra bella Valle ed anche nelle vallate laterali le stelle stanno sparendo a causa di un’inadeguata legislazione al riguardo e di un dissennato uso dell’illuminazione pubblica. In poche parole si illumina troppo e male, con buona parte dell’energia che viene sprecata verso l’alto.

Sia ben chiaro che noi non siamo contro un uso razionale ed attento degli strumenti oggi a disposizione dei Comuni per un’illuminazione pubblica efficace e sicura, tutt’altro! Crediamo infatti nella tecnologia. Però ne rileviamo anche le insidie, magari nascoste dietro un’apparente risparmio economico che invoglia gli investimenti degli Enti Locali; nel caso dei LED, per esempio, occorre porre la massima attenzione perché le installazioni attuali a luce bianca (si veda il caso di Milano) sono fin troppo potenti e provocano abbagliamento. Basterebbe diminuire la potenza installata e passare ad una confortevole luce arancione per abbattere decisamente sia l’inquinamento che i problemi economici ed ambientali.

Se i benefici del risparmio economico sono di più intuitiva comprensione, per quanto riguarda i problemi dell’ambiente la percezione della gente è ancora minore, pochi infatti sono a conoscenza dei danni che l’illuminazione artificiale causa a diverse specie animali (in primis insetti e uccelli), esseri umani compresi (alterazione dei ritmi circadiani, insonnia, ecc…) nonostante una sterminata bibliografia specialistica sull’argomento.

Riteniamo quindi importante per la nostra Associazione portare all’attenzione di tutti i valdostani il problema, da soli o insieme ad altre Associazioni specializzate, promuovendo al contempo collaborazioni con Astrofili volenterosi per organizzare in futuro osservazioni pubbliche degli astri.

Per quanto sopra… il 19 febbraio spegniamo la luce… e accendiamo le stelle!

Comunicato congiunto Legambiente-pendolari stanchi VDA

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VERGOGNOSO RIMPALLO DI RESPONSABILITA’

E LA SITUAZIONE FERROVIARIA VA DI MALE IN PEGGIO

Quanto è accaduto in occasione della fiera di Sant’Orso è gravissimo. Le ferrovie denunciano che la Regione ha chiesto corse e carrozze aggiuntive solo il giorno stesso della manifestazione, e solo a seguito dei gravi disagi che si stavano verificando nella stazione di Ivrea, con treni presi d’assalto e arrivati con fortissimo ritardo ad Aosta.

Eppure le notizie emerse nei giorni precedenti la Fiera parlavano di contatti tra i due Enti: evidentemente qualcuno non le racconta giuste…

Se come cittadini ci sentiamo presi in giro, ben peggiore sarà il ricordo che la nostra regione ha lasciato in quanti erano su quei treni: tanto erano pigiati nelle carrozze che abbiamo sentito anziani ricordare le tradotte e i carri bestiame. Un’ottima pubblicità indubbiamente.

In ogni caso, i disagi – ritardi, rallentamenti, cancellazioni, chiusura progressiva delle biglietterie, il tutto nel contesto del taglio delle risorse in bilancio destinate ai trasporti – che caratterizzano la vita dei pendolari nelle ultime settimane, riportano drammaticamente alla memoria l’escalation di problemi di ogni tipo che hanno portato fino alla chiusura della tratta dell’Alta Valle.

Se l’assessore Marguerettaz è il facile bersaglio di questi giorni, non ci sfugge che una politica di distruzione progressiva del trasporto su rotaia va avanti da decenni.

Chi ha responsabilità politiche oggi le aveva anche allora.

Sappiamo che i bimodali non sono la soluzione. Chi ci governa ha il dovere di spiegare ai cittadini quali sono le vere politiche in atto sulla ferrovia e sul trasporto pubblico.

Aosta, 2 febbraio 2016

Gressoney-La-Trinitè’ : centrale idroelettrica di Cortlys e piano regolatore

 

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UN INCONTRO PUBBLICO PER INFORMARE RESIDENTI E VILLEGGIANTI

A Staffal di Gressoney-La-Trinité nel mese di dicembre, completati gli espropri, la The Power Company s.r.l. ha aperto il cantiere per la realizzazione della centrale di Cortlys secondo il progetto approvato nel 2013.

Chiari indizi della sua intenzione di ampliare tale progetto erano tuttavia nel frattempo già emersi: una richiesta di variante all’autorizzazione unica e in particolare un ricorso contro il nuovo Piano Regolatore Comunale che, se accolto, permetterebbe un ampliamento notevolissimo della centrale.

Allo scopo di fare il punto della situazione e di fornire alla popolazione le informazioni necessarie a stimolare una efficace partecipazione nel decidere delle sorti future del paese, Legambiente incontrerà gli abitanti e i villeggianti della località LUNEDI’ 4 GENNAIO 2016 alle ore 18 presso la Sala Consiliare del Municipio di Gressoney-La-Trinité.

Aosta,   29.12.2015

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CAS e qualità dell’ aria

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GLI ATTUALI DATI SULL’IMPATTO DELL’ACCIAIERIA SONO INUTILI

STAZIONE DI RILEVAMENTO DEGLI INQUINANTI  INDUSTRIALI MAL POSIZIONATA

Lo avevamo detto fin dall’inizio: lo spostamento della stazione di rilevamento industriale (quella che deve fornire dati certi sull’impatto della CAS sulla qualità dell’aria e le deposizioni atmosferiche in città) dal sito di via Primo Maggio a quello di Pépinière avrebbe portato ad una minore attendibilità dei dati raccolti.

Con la collaborazione del Comitato Scientifico di Legambiente nazionale ci eravamo infatti accorti che il nuovo posizionamento avrebbe situato la stazione in un’area immediatamente a margine di quella di maggior ricaduta degli inquinanti.

A questi nostri timori, espressi in una lettera ufficiale già nel febbraio dello scorso anno, ARPA aveva opposto gli studi modellistici in base ai quali si era arrivati al nuovo posizionamento.

I dati raccolti da ARPA dall’avvio della stazione di Pépinière ad oggi, però, confermano, purtroppo, quanto avevamo ipotizzato: il sito di Pépinière non fornisce dati attendibili sulle emissioni dell’acciaieria in quanto i valori risultano del tutto analoghi con quelli raccolti dalla stazione di Piazza Plouves, deputata a valutare la qualità dell’aria e le deposizioni atmosferiche del fondo urbano.

Il Decreto Legislativo 155/2010 stabilisce che le stazioni di rilevamento delle emissioni industriali debbano trovarsi entro l’area di maggiore ricaduta degli inquinanti. Quindi il sito di Pépinière non è qualificabile, a nostro avviso, come stazione di rilevamento industriale.

Per questi motivi abbiamo inviato agli organi competenti, in data 9 dicembre scorso, una richiesta ufficiale di individuazione di un nuovo sito per la misurazione delle emissioni della CAS. Ad oggi non abbiamo ancora ottenuto alcuna risposta.

L’attuale carenza di dati – sostiene la presidente del Circolo Alessandra Piccioni – è grave per tutti : per i cittadini, per la tutela della salute, ma anche per l’azienda. La CAS, infatti, sta attuando il programma di migliorie previste dall’Autorizzazione Integrata Ambientale, allo scopo di diminuire gli impatti sulla qualità dell’aria e del suolo. Ma come è possibile valutare l’efficacia degli interventi, se non si hanno dati attendibili?

Legambiente auspica quindi che venga ristabilito il monitoraggio del sito industriale come previsto per legge. Risultato che si può ottenere soltanto con l’individuazione di un nuovo sito di misurazione.

Aosta, 23 dicembre 2015