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CONSEGNA BANDIERA VERDE AL G.A.S. PONT SAINT MARTIN,sabato 13 novembre

Il direttivo di Legambiente Valle d’Aosta consegnerà al Gruppo di Acquisto Solidale “A TUTTO GAS-PSM”, sabato 13 novembre a Pont Saint Martin, presso l’area pic nic in località Cignas alle ore 15,30 la Bandiera Verde di Carovana delle Alpi, assegnata nel corso dell’edizione nazionale 2021.

Occasione della consegna sarà la “Festa dello scambio e del baratto” organizzata dal GAS nella giornata.

AL VIA LA CAROVANA DELLE ALPI VALDOSTANA

IL PRIMO EVENTO A VALGRISENCHE

DOMENICA 1° AGOSTO PASSEGGIATA AL LAGO DI SAN GRATO

Si svolgerà in Valgrisenche il primo evento valdostano dell’edizione 2021 di Carovana delle Alpi, la Campagna estiva di Legambiente dedicata alla montagna, e in particolare all’arco alpino.

Partiamo, dunque, da un Comune la cui Pro Loco, insieme all’organizzatore di eventi outdoor Matteo Alberti, si è aggiudicata una delle due Bandiere Verdi assegnate in questa edizione in Valle d’Aosta.

L’escursione al Lago di San Grato, semplice ed adatta a tutti, segna anche il ritorno all’organizzazione di appuntamenti con partecipazione non solo virtuale.

nsieme andremo a scoprire un angolo meraviglioso della vallata accompagnati da una guida del luogo che ci aiuterà a conoscerlo, ripercorrendo sentieri militari carichi di storia.

Al termine dell’escursione, per chi lo desidera, sarà possibile gustare una merenda in compagnia presso un locale del luogo, a prezzo convenzionato.

L’iniziativa è totalmente gratuita, esclusi il pranzo al sacco ed eventualmente il costo della merenda.

Ecco il dettaglio della giornata:

– ore 9.30: ritrovo dei partecipanti nel capoluogo di Valgrisenche, nel parcheggio presso il Foyer de Fond, compattamento delle auto e trasferimento all’inizio del sentiero;

– ore 10: partenza per il lago San Grato. Dislivello in salita 522 m.

– ore 12.30 circa: arrivo al lago e sosta per il pranzo al sacco;

– ore 14 circa: inizio del rientro, con arrivo previsto alle 16;

– ore 16.30: per chi lo desidera, merenda e conclusione della giornata.

Sono disponibili 25 posti. L’organizzazione di riserva di annullare l’iniziativa in caso di condizioni meteo avverse.

Info e prenotazioni tassativamente entro le ore 14 di venerdì 30 luglio telefonando dopo le ore 18, oppure inviando un SMS o un messaggio su WhatsApp o Telegram ad uno dei seguenti numeri: Denis 347-1237701; Alessandra 331-3107463

CAROVANA DELLE ALPI 2021 : si parte domenica 4 luglio dalla val Ferret

Legambiente Valle d’Aosta organizza per domenica 4 luglio la giornata di lancio di Carovana delle Alpi 2021.

La campagna estiva del Cigno Verde, che culminerà con la proclamazione delle Bandiere Verdi e Nere a metà luglio, prende le mosse da Courmayeur, per la precisione dalla Val Ferret, minacciata da una recente proposta di impianto idroelettrico.

La giornata di iniziativa è motivata dall’esigenza di attivare un’azione specifica di tutela nei confronti della Dora della Val Ferret che rischia di essere derivata in parte per essere utilizzata a servizio di una centralina idroelettrica.

L’impianto è previsto a ridosso della località La Palud e il torrente verrebbe sotteso a partire da Planpincieux.

Ricordiamo che la Dora di Ferret è l’unico torrente valdostano di media altitudine particolarmente ricco di acque a presentarsi ancora allo stato naturale per l’intero suo percorso, anche grazie alla tutela di ben tre diversi siti di protezione ambientale che interessano l’intera vallata.

La Val Ferret ha un valore ambientale, scientifico, naturalistico e paesaggistico ineguagliabile, vista la presenza del massiccio del monte Bianco, motivo per cui è giustamente tutelata a livello internazionale.

La giornata avrà inizio con una Conferenza Stampa che si terrà domenica 4 luglio alle ore 9.30 presso l’auditorium delle scuole di Courmayeur, in viale Monte Bianco.

Verranno illustrati il progetto di centralina, l’impatto ambientale che ne consegue, le ricchezze naturalistiche presenti e le nostre proposte di intervento per la salvaguardia dell’integrità del sito.

A seguire, una breve escursione in Val Ferret per ammirare le zone umide del sito e la fioritura delle orchidee.

L’iniziativa, totalmente gratuita e adatta a tutti, prevede la partenza da Piazzale Monte Bianco alle ore 10.50 con bus navetta di linea a carico dei partecipanti.

Sarà una piacevole passeggiata fra Planpincieux a Lavachey, con accompagnamento di una guida ambientale escursionistica, che ci aiuterà ad apprezzare meglio la natura che attraverseremo.

I posti sono limitati a 15 persone e la prenotazione è obbligatoria entro e non oltre le 12 del giorno precedente (sabato 3 luglio). Il pranzo al sacco è a carico dei partecipanti ed è previsto intorno alle ore 13 a Lavachey. Il rientro è libero dopo la fine dell’iniziativa.

Info e prenotazioni telefonando o inviando un messaggio WhatsApp, Telegram o SMS ai seguenti numeri: Denis 347-1237701; Alessandra 331-3107463.

nuova legge sul lupo. ma le regole quali sono?

In merito all’approvazione in Consiglio Regionale della legge sulle misure di controllo della specie lupo, Legambiente Valle d’Aosta esprime preoccupazione per l’eccessiva genericità del testo, che rende possibile, a suo avviso, pericolosi azzardi interpretativi.

Nello specifico, la scrivente Associazione ritiene estremamente vaghe le indicazioni che dovrebbero permettere l’identificazione degli esemplari di lupo ritenuti potenzialmente pericolosi per l’incolumità della popolazione e delle sue attività.

Pur citando le opportune misure di prevenzione da attuarsi prima di proporre la misura estrema dell’abbattimento o della cattura di un esemplare specifico, la legge si presta a facili strumentalizzazioni o interpretazioni verso le misure più estreme: manca una descrizione puntuale degli strumenti dissuasivi o di prevenzione da porre in atto prima di ricorrere alla cattura o all’abbattimento. In tal senso riteniamo necessario un intervento in tempi brevi della Giunta Regionale che definisca con una Delibera applicativa le linee guida necessarie, non solo alla Forestale ma anche agli amministratori locali ed ai cittadini, per meglio dettagliare gli aspetti specifici su cui il testo di legge, lo ripetiamo, appare estremamente vago.

Riteniamo al contempo positiva la strada avviata dalle strutture dell’Assessorato volte alla formazione degli allevatori e della popolazione, affrontando con criterio e razionalità la problematica della coesistenza fra attività umane e conservazione della specie.

In tal senso, il progetto Wolfalps, a cui la stessa Regione ha deciso di aderire lo scorso anno, offre un percorso scientifico e applicabile, così come il Tavolo Lupo, convocato nei mesi scorsi per la prima volta, che deve essere il luogo privilegiato per un confronto costruttivo e scevro da preconcetti di ogni sorta.

DISCARICHE PER RIFIUTI INDUSTRIALI :INUTILI LE SCORCIATOIE, PER DISINCENTIVARLE SERVE L’IMPEGNO DI REGIONE E AMMINISTRAZIONI LOCALI

Certo che sarebbe stato bello se, con una breve serie di norme aggiuntive all’attuale legge sui rifiuti, si fosse posta la parola FINE alle discariche private per rifiuti speciali, quelli, per intenderci, definiti “speciali inerti” negli atti amministrativi, ma in realtà residui della lavorazione industriale.

In pochi commi la Regione, con le modifiche apportate alla l.r. 31/2007 (Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti) aveva cercato, nel febbraio 2020, di limitare la possibilità di stoccare rifiuti industriali in VDA, ponendo un limite del 20% sul totale del materiale trattabile ogni anno negli impianti privati. Il provvedimento di inizio 2020 vietava anche il completamento dei lavori per la realizzazione di discariche per rifiuti speciali non ancora in esercizio, tentando in tal modo di rispondere alle giuste proteste del Comitato “La Valle non è una discarica” sul paventato impianto di Issogne.

Sarebbe stato bello, dicevamo, ma così non è stato.

Come è noto, la Corte Costituzionale ha accolto il ricorso presentato dallo Stato, cassando le nuove norme regionali. Ce lo aspettavamo, e da subito avevamo sottolineato i rischi di impugnazione connessi alla soluzione scelta dall’allora Amministrazione regionale. Non è possibile porre un limite alla circolazione dei rifiuti speciali, né stabilire, per legge, che sul nostro territorio non sarà possibile realizzare un certo tipo di impianto.

E dunque: davvero non si può fare nulla per arginare il proliferare delle discariche industriali in VDA?

La risposta è che è possibile fare molto, in realtà, ma con un impegno politico e amministrativo puntuale e diffuso in varie direzioni. Proviamo a riassumere le principali strade possibili.

– Innanzitutto, occorre continuare ad agire sull’ecotassa, ossia il tributo che i gestori degli impianti devono alla Regione, stabilito in base alla quantità ed alla tipologia di materiale conferito. Anche su questo punto esiste un ricorso pendente, perché la Regione ha stabilito importi molto più alti per i rifiuti provenienti da fuori Valle. Attendiamo l’esito del contenzioso, ma in ogni caso agire sul tributo resterà possibile. La VDA dovrebbe, a nostro avviso, prevedere una dinamica graduale di aumento negli anni a venire, incentivando contestualmente le imprese locali ad accedere a forme di baratto amministrativo per ottenere sconti. Non ce lo stiamo inventando, si tratta di strumenti previsti già dalla legge di istituzione dell’ecotassa, che risale al 1995.

– In secondo luogo, la Regione potrebbe, finalmente, legiferare in materia di limiti agli inquinanti nell’aria e nelle acque, prevedendo, ove utile, una maggiore severità. Anche qui, questa possibilità è prevista addirittura dal Codice dell’Ambiente (Dlsg.152/2006). Le Regioni (anche quelle ordinarie!) possono adottare limiti più restrittivi con proprie leggi in materia di tutela ambientale.

– La Valle d’Aosta dovrebbe in tempi brevi allinearsi alla stragrande maggioranza delle Regioni italiane, dotandosi di una legge di riforma dell’ARPA che attribuisca all’Agenzia compiti di polizia giudiziaria. In questo modo si contrasterebbero più facilmente gli abusi ambientali in generale, scoraggiando anche chi pensa di venire a sversare i rifiuti in una regione in cui i controlli sono oggi di difficile esecuzione.

– Infine i Comuni possono fare la propria parte, apportando modifiche ai piani regolatori per spezzare l’automatismo (artificioso) cava oggi-discarica domani. In una ex cava si possono immaginare utilizzi futuri diversi (aree verdi, campetti sportivi, ma anche piccoli parchi fotovoltaici….).

Insomma, c’è molto lavoro da fare e, nostro avviso, bisogna cominciare subito. La tutela del territorio richiede impegno: le scorciatoie non sono praticabili.

E’ possibile, ci domandiamo, chiedere l’impegno dell’intero Consiglio regionale e di tutti gli Enti Locali su un tema così importante per la nostra Valle?