Lo scorso 19 settembre alla Camera dei Deputati sono state discusse delle mozioni riguardanti la “crisi umanitaria nello Yemen ed esportazione di armi verso i paesi coinvolti nel conflitto in corso nell’area del Golfo Persico”.
I presentatori della mozione intendevano mettere in discussione l’export di bombe prodotte in Italia verso l’Arabia Saudita che continua ad alimentare la guerra contro la popolazione civile yemenita. Le bombe, da almeno due anni a questa parte, hanno colpito senza scrupoli obiettivi sensibili come scuole ed ospedali.
A causa dei bombardamenti e della conseguente mancanza di acqua e di generi di prima necessità, si è sviluppata una grave epidemia di colera.I
Il Parlamento europeo ha già votato il 13 settembre una risoluzione per invitare l’Alto rappresentante e i governi nazionali ad attuare un embargo sulle armi verso l’Arabia Saudita. Con le votazioni alla Camera, la maggioranza dei Deputati (301 contro 120) ha respinto le mozioni che impegnavano il Governo a bloccare la vendita di armi ai paesi in guerra responsabili di violazioni dei diritti umani. E’ invece stata approvata una risoluzione alternativa, di stampo governativo, che, prendendo atto dei crimini di guerra commessi dall’Arabia Saudita (sui quali quindi nessuno nutre dubbi) invita l’ONU ad intervenire per la risoluzione del conflitto. Si è dunque voluto ignorare il coinvolgimento dell’Italia nella vendita di armi a quel paese, vendita che di recente è aumentata del 60% arrivando a 457 milioni di euro. Onorevole Rudy Marguerettaz, a lei che ha votato in sintonia con il Governo, avallando la vendita di armi all’Arabia Saudita e la conseguente responsabilità dell’Italia nel massacro della popolazione yemenita, intendiamo rivolgere il nostro disappunto per una posizione che non condividiamo, rendendo al contempo informati i valdostani di questa sua scelta. Legambiente Valle d’Aosta Arci Valle d’A
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