Il Circolo Legambiente VDA sostiene la petizione promossa dal Comitato “La Valle non è una discarica”, che si oppone all’apertura ad Issogne di un impianto simile a quello di Pompiod ma dieci volte più grande.
Riteniamo infatti fondate le preoccupazioni per l’ambiente e la salute espresse nel corso dell’incontro pubblico del 4 novembre scorso a Verrès. Condividiamo anche lo spirito del Comitato che, come quello di Pompiod, partendo da una situazione locale pone un problema di portata più generale che investe la gestione di tutto il territorio regionale.
Perché è vantaggioso aprire in Valle discariche di rifiuti in buona sostanza industriali?
Perché in Valle d’Aosta l’ecotassa, ossia il tributo speciale che ogni gestore di discarica deve pagare alle casse regionali, è bassissima: 1,03 euro/ton per i rifiuti inerti (eccettuate le terre da scavo, che costano 10,33 euro/ton); 2,06 euro/ton per i fanghi industriali; 5,16 euro/ton per gli altri rifiuti speciali non pericolosi (che sono in gran parte industriali.) In Piemonte lo smaltimento di inerti costa al gestore 9 euro/ton e quello di tutte le tipologie di non pericolosi ben 25 euro/ton! La Lombardia chiede 4 euro/ton per gli inerti (diventeranno 7 dal 2020) e 10 euro/ton per i non pericolosi (15 dal 2020); la Provincia Autonoma di Bolzano chiede per gli speciali ben 58 euro/ton di ecotassa!
Il quadro è molto chiaro: un gestore che paga un tributo basso potrà offrire tariffe concorrenziali per lo stoccaggio dei rifiuti. Così la Valle d’Aosta diventa attrattiva sul mercato, e potrebbe davvero correre il rischio di ospitare ulteriori impianti, perchè altre 22 cave di inerti presenti sul nostro territorio, molte delle quali nella valle centrale, bene si presterebbero a questo tipo di utilizzo.
Perché la Regione Valle d’Aosta invece di disincentivarle le autorizza?
In base al Rapporto 2019 dell’ISPRA sulla gestione dei rifiuti speciali, in Italia ormai si ricicla quasi tutto, recuperando il 67,4% di materia e stoccando in discarica soltanto l’8,2% dei rifiuti speciali. Mentre sul territorio nazionale le discariche diminuiscono in Valle aumentano e andiamo male anche nel riciclo, poiché interriamo il 30% di rifiuti speciali.
“Tutto questo mal si concilia con la tutela del territorio e ha piuttosto il sapore di una svendita. – dice la vicepresidente del circolo Alessandra Piccioni – Siamo ultimi per il riciclo dei rifiuti speciali, aumentiamo le discariche sul territorio, e riusciamo pure a importare rifiuti dal resto d’Italia!”
Legambiente chiede quindi con urgenza un adeguamento al rialzo dell’ecotassa.
Invitiamo tutti i cittadini sensibili alla tutela dell’ambiente e della salute a firmare la petizione lanciata dal Comitato “La Valle non è una discarica” e ad attivarsi per coinvolgere più persone possibile.
Nell’offrire appoggio al Comitato di Issogne, come già avviene per quello di Pompiod, Legambiente chiede alla Regione di ascoltare i cittadini e di accoglierne le legittime richieste.