Pubblichiamo integralmente il testo della lettera-appello spedito qualche giorno fa dalle due associazioni ambientaliste a seguito di un incontro con l’assessore all’ambiente Chatrian.
E’ ormai purtroppo noto che numerose specie viventi stanno scomparendo. Tra le cause, il riscaldamento del clima è divenuto uno dei più importanti. Le specie artiche sono vittime esemplari della crisi climatica, e l’opinione pubblica ha ben presente le immagini degli orsi polari, affamati fino alla morte o alla deriva su ghiacci sempre più esigui. Ma chi abita nelle Alpi sa anche che qui vivono due relitti artici: sono la pernice bianca e la lepre bianca, due specie della zona polare sospinte a sud dall’ultima glaciazione e rimaste isolate sulle Alpi quando i ghiacciai hanno cominciato a ritirarsi 12.000 anni fa.
Visto il futuro già ben più che precario di queste due specie, a noi sembra incivile e immorale accanirsi a cacciarle per divertimento o per farne trofei. Perciò nei due anni passati abbiamo rivolto alla Regione un appello accorato per togliere le due specie dalla lista di quelle cacciabili, scelta già operata – a nostra conoscenza – da tutte le regioni alpine italiane e straniere, eccetto la Provincia di Bolzano.
Qualche giorno fa siamo andati a rinnovare a voce l’appello all’assessore Chatrian, il quale, pur condividendone lo spirito, ha detto che per quest’anno non si è più in tempo per modificare il calendario venatorio.
Noi speriamo che, prima che il riscaldamento del clima dica la parola definitiva (e finale) su pernici e lepri bianche, anche la nostra Regione, come tutte le altre nelle Alpi, si uniformi al comune sentire delle persone.
- Legambiente Valle d’Aosta
- Amici del parco nazionale Gran Paradiso