Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa congiunto di Legambiente, Vallevirtuosa e ISDE-Medici per l’ambiente sulla situazione dell’inquinamento nella Plaine
Nel corso della riunione dell’Osservatorio sulla qualità dell’aria di Aosta, tenutasi il 20 marzo scorso, abbiamo assistito ad una presentazione parziale della situazione.
Sono stati infatti comunicati i dati sugli inquinanti in atmosfera, ma non quelli sulle deposizioni, ossia relativi alla presenza nel nostro suolo dei metalli pesanti, inquinanti tipici dell’acciaieria CAS. Durante la riunione era comunque emersa una situazione complessivamente stabile per quanto attiene l’inquinamento atmosferico legato all’acciaieria, con un lieve peggioramento del livello di nikel nelle polveri PM10 nella stazione industriale di Pépinière.
Qualche giorno fa la relazione completa sul 2016 fa è stata infine pubblicata sul sito ARPA ( http://www.arpa.vda.it/it/aria/rete-di-monitoraggio-della-qualita-dellaria/report-annuali-sulla-qualit%C3%A0-dell-aria ).
Non possiamo che definire preoccupanti i dati sulle deposizioni atmosferiche di metalli pesanti, le cui concentrazioni risultano in aumento. Nikel, cromo, zinco, manganese, ferro, tutti metalli già presenti in misura notevole nelle deposizioni atmosferiche, risultano in ascesa nella stazione di rilevamento di Pépinière. Ma a preoccuparci maggiormente è il dato, del tutto inedito, del cadmio, che nelle deposizioni passa improvvisamente da 0,9 ng/m2 al giorno, a 2,8 (attestandosi oltre il valore soglia previsto in altri Paesi europei). Va tenuto anche conto che i dati raccolti nella stazione di misura di Pépinière sono, in base a quanto riscontrato da ARPA nelle misurazioni in parallelo con la vecchia stazione di via Primo Maggio svolte nella primavera-estate 2014, notevolmente inferiori. La stazione originaria dovrebbe comunque essere ripristinata a gennaio 2018, ma a nostro avviso i dati attuali richiedono un intervento di maggiore rapidità. Già nell’ultima riunione dell’Osservatorio, Legambiente, preoccupata per la risalita del nikel nelle polveri PM10, aveva chiesto che non si aspettasse fino ad allora, ma che si portasse il laboratorio mobile di cui ARPA dispone in via Primo Maggio, per avere al più presto dati che meglio riflettessero il reale impatto ambientale dell’acciaieria, anche al fine di valutare la reale efficacia del notevoli lavori di miglioria messi in atto dall’azienda in questi anni. La nostra richiesta era stata respinta, perché, ci era stato detto, il laboratorio mobile esegue ricerche programmate di anno in anno. Ora però, di fronte a questa situazione, sorgono una serie di domande a cui deve essere, a nostro avviso, data urgentemente risposta… Che cosa sta succedendo? Come mai i dati delle deposizioni al suolo dei metalli pesanti, in lieve ma costante diminuzione negli ultimi anni, sono risaliti? Perché si è verificato nel 2016 un forte inquinamento da cadmio, una sostanza che in precedenza non destava preoccupazione? Perché il nikel nelle PM10 è risalito, e quale è il reale contributo (misurabile soltanto in via Primo Maggio) della CAS all’inquinamento atmosferico e del suolo nella Plaine? Ricordiamo che la presenza di metalli pesanti nelle deposizioni atmosferiche è riconducibile, secondo quanto ipotizzato da ARPA, alle emissioni diffuse, cioè quelle che non vengono convogliate ai camini della CAS ma fuoriescono dagli edifici stessi, in particolare dai tetti, che sono stati in questi anni oggetto degli interventi di cui sopra. In questa situazione chiediamo con urgenza la convocazione dell’Osservatorio sulla qualità dell’aria, e reiteriamo, con maggior forza, la richiesta, già avanzata da Legambiente, di attivare una campagna di monitoraggio con il laboratorio mobile in via Primo Maggio. La particolarità della situazione richiede il reperimento di dati quanto più possibile attendibili. Esprimiamo preoccupazione, in particolare, per la salute dei lavoratori. E per questi motivi chiediamo alla Regione di dotare quanto prima ARPA di un secondo laboratorio mobile, da destinare al monitoraggio delle situazioni anomale.
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