Il nostro Circolo da anni si batte contro l’eccessivo sfruttamento dei torrenti a scopo idroelettrico.
La situazione è preoccupante su tutto l’arco alpino, e nel 2014 Legambiente nazionale ha aderito all’appello “per la salvaguardia dei Corsi d’acqua contro l’eccessivo sfruttamento idroelettrico”, promosso da una serie di comitati e associazioni locali, e condiviso dalle principali associazioni ambientaliste.
Una delle cause della proliferazione di impianti idroelettrici risiede nel regime di incentivazione statale, che li rende un investimento estremamente remunerativo per le società costruttrici solo grazie al surplus in bolletta elettrica pagato da tutti i cittadini.
I sottoscrittori dell’appello speravano che lo Stato andasse gradualmente a ridimensionare il sostegno economico, in particolare ai piccoli impianti che danneggiano l’ambiente producendo una quota irrisoria di energia. L’idroelettrico è infatti una energia rinnovabile “relativa”, nel senso che alla sua produzione, soprattutto nei piccoli impianti, corrisponde spesso la distruzione dei corrispondenti habitat fluviali. Purtroppo il testo varato dal Governo nei giorni scorsi delude queste attese.
In merito pubblichiamo il comunicato stampa del CIRF (Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale), che condividiamo e che contiene link interessanti per chi volesse approfondire il tema.