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AOSTA E LA “CURA” DEGLI ALBERI-LETTERA APERTA AL SINDACO

Gentile Sindaco, abbiamo letto una sua recente intervista in cui si parla della prevista potatura di 140 alberi nella città di Aosta

Alla luce di quello che vediamo da anni, vogliamo segnalarLe che, insieme a vari cittadini che periodicamente ci contattano, siamo preoccupati della gestione ordinaria degli alberi in città: lo stesso vocabolo “gestione” del verde andrebbe sostituito con un più rispettoso “cura”, poiché il verde è qualcosa di vivo e non un qualunque elemento inanimato di arredo urbano. 

Cosa ci fa storcere il naso di fronte ad una generica previsione di “potatura periodica”? Il fatto che gli alberi normalmente non dovrebbero necessitare di potature, le chiome servono per fornire energia e farli crescere armonici e robusti. L’asportazione di tutte le fronde, al punto da potersi configurare come una capitozzatura mascherata, è un’azione che costringe l’albero ad uno sforzo continuo per ricrearsi le condizioni necessarie alla vita, alla fotosintesi clorofilliana e all’assorbimento della CO2 che tanto fa bene anche a noi cittadini. 

Credendo di far bene, di alleggerire, di prevenire (ma la scienza dell’arboricoltura ha già sfatato queste credenze da tempo) si creano solo danni peggiori. Cosa ne sarebbe del tiglio di Sant’Orso se gli si fossero applicati i principi utilizzati per i suoi sfortunati fratelli del Quartiere Cogne, ad esempio?
Certo, gli alberi vanno potati quando ci sono problemi strutturali certificati che non si possono risolvere altrimenti. 
Per questo è importante che il Comune di Aosta si doti quanto prima degli strumenti previsti dalla L.10/2013 per la gestione del verde: il censimento, il regolamento e il piano del verde, in modo che le nuove piantumazioni siano fatte sulla base di criteri certi e scientifici.
L’aggiornamento costante delle persone che si occupano ai vari livelli di questa delicata materia è requisito essenziale. Così come è essenziale che l’amministrazione investa per potenziare anche numericamente le risorse interne che seguono il settore del verde pubblico.

La ringraziamo per l’attenzione che vorrà dedicare, insieme all’amministrazione tutta, alla bellezza e alla salute del verde cittadino e degli alberi che sono protettori della nostra salute, prima difesa contro l’innalzamento delle temperature, e che vorremmo vedere pieni di vita e non solo trofeo come gli abeti esposti (pur ammettendo che la scenografia è veramente bella) in questi giorni intorno al mercatino di Natale. 

Le preannunciamo inoltre che chiederemo a Lei e all’Assessore competente un incontro per parlare di questo tema e rilanciare la richiesta di un percorso condiviso, a partire dal censimento arboreo che ancora non è nella disponibilità dell’amministrazione cittadina.

Aosta, 19 novembre 2025

Legambiente – Gruppo Alberi

CAMPO SCUOLA ETTORE TESOLIN: CHI HA VOLUTO LE 8 CORSIE?

In risposta ai nostri dubbi sugli imminenti lavori di rifacimento della pista di atletica del Campo Ettore Tesolin e sull’opportunità di mantenere in vita gli alberi esistenti, l’assessore del Comune di Aosta Corrado Cometto ha risposto con franchezza.

Di sicuro Legambiente concorda sul fatto che era certamente ora di mettere mano all’impianto sportivo, ormai in stato di avanzato disfacimento.

Ma se la struttura per l’atletica non aveva mire di omologazione internazionale, ripetiamo la domanda: perchè ampliare la pista da 6 a 8 corsie visto che per l’omologazione per gare nazionali 6 corsie sono più che sufficienti? E’ stata fatta una programmazione di eventi nazionali per i prossimi anni tale da richiedere 8 corsie? Da chi? Dove è visionabile questa programmazione?

E’ progettato il rifacimento degli spogliatoi per poter soddisfare grandi numeri di atleti nonché di altri servizi annessi quali l’ampliamento delle tribune, lo spostamento o rifacimento della struttura dei giudici di gara, senza i quali il nuovo impianto mancherebbe di ogni l’appetibilità?

Da tanti anni le società sportive aspettavano il rifacimento delle piste e delle pedane: magari siamo male informati, ma mai ci risulta di aver sentito esprimere dai fruitori la necessità di ampliare l’impianto.

L’assessore parla poi di decisione sofferta in relazione all’abbattimento di tutta l’alberata che costeggia il campo di atletica, unico respiro d’ombra in una zona dove polvere e asfalto garantiscono picchi di calore e di squallore suburbano.

Perché allora non soffrire di meno e progettare meglio e in maniera più sostenibile? Il basamento della pista è stato deformato in alcuni punti da radici di alberi, ma la superficie della pista e delle pedane è comunque distrutta dall’usura e dal tempo: in ogni caso sarebbe stata da rifare. E’ proprio necessario sacrificare un elemento di bellezza e salubrità?

Infine: se il sacrificio di tutto il verde presente nell’area è proprio indispensabile, ricordiamo quanto meno che fino alla fine dell’estate e del periodo di nidificazione la legge nazionale 157/92 vieta di potare e tagliare gli alberi. Sarebbe però ora di accantonare un’ormai vecchia mentalità edificatoria a favore di pratiche più rispettose dell’ambiente e proprio di quella salute che lo sport è vocato a promuovere.

Serve davvero sacrificare l’intera alberatura del Tesolin?

Legambiente ha raccolto alcune voci in merito all’imminente rifacimento dell’impianto di atletica di Aosta, il campo scuola Tesolin, che ha visto crescere e cimentarsi intere generazioni di studenti e di atleti nelle varie discipline del nobile sport.

Diciamolo pure: era ora che si mettesse mano alla pista, ormai in stato di avanzato disfacimento, ma la novità è che si vuole ampliare la struttura dalle 6 alle 8 corsie. Il motivo pare essere quello di potervi svolgere gare internazionali.

La voce che gira è che, nonostante i lavori di ampliamento, la struttura non soddisferà comunque le condizioni per l’omologazione per competizioni di tale livello.

Non sarebbe un fatto eccezionale, nella memoria ci rimangono i recenti ricordi della piscina di Variney, che era stata costruita in fallo di pochi centimetri, tanto da permettere solo le gare tra scapoli e ammogliati. 

Pare che il progetto preveda l’eliminazione dell’intera alberata che divide il campo di gara dal parcheggio di via Garin, più altri alberi interni all’area sportiva.

Siccome Comune di Aosta e Regione investiranno non pochi soldi per il rifacimento dell’impianto, prima di sacrificare tanti alberi e una delle poche oasi di ombra della zona, saremmo contenti che venissero dichiarati pubblicamente quali sono i reali obiettivi e le aspettative in merito al progetto di allargamento della pista, e se le condizioni per l’eventuale omologazione del campo possano essere verificate prima e non dopo l’esecuzione dei lavori.

Alberi : una buona notizia non ne cancella una brutta, ma almeno offre una speranza di cambiamento.

In questi giorni, rattristati dall’abbattimento delle belle tuie e dei grandi pioppi di viale Carducci ad Aosta per far posto alla pista ciclabile (inutilmente nei mesi scorsi Legambiente aveva cercato di farne modificare il tracciato), ci conforta la notizia dell’inserimento tra gli alberi monumentali di un magnifico pero a Torgnon, il primo della sua specie a ottenere un tale riconoscimento nella nostra regione.


Il pero in questione è stato per alcuni anni oggetto di un contenzioso tra vicini e ha rischiato di essere abbattuto per il disturbo arrecato dalla caduta di foglie e frutti. 
Venuti a conoscenza della situazione e osservate le sue caratteristiche, abbiamo sollecitato la Regione a tutelare l’albero. La procedura è ora arrivata in porto, e dai giorni scorsi un decreto del
Ministero ne garantisce la tutela.


Legambiente ritiene che l’aspetto paesaggistico che gli alberi rappresentano, unito alla loro utilità di assorbimento degli inquinanti e di mitigazione delle temperature, debba avere la meglio su una mentalità ormai vecchia che li vede elemento di intralcio alle attività umane, fonte di sporcizia e potenziale pericolo anziché elemento di vita e di bellezza.

Verde pubblico di Aosta.Legambiente ha incontrato l’assessore Cometto. Forse salvi i pioppi di via Carducci.

l giorno 21 ottobre 2022 una delegazione di LegambienteVdA ha incontrato l’assessore con delega al Verde del Comune di Aosta Corrado Cometto per presentare alcune preoccupazioni e alcune richieste.

L’attenzione si è subito appuntata sui tagli di alberi che interessano periodicamente la città e che suscitano spesso proteste e lamentele da parte dei cittadini. Laddove ci siano situazioni di criticità certificate da perizie, l’associazione ovviamente condivide la necessità di messa in sicurezza, ma è necessario venga data opportuna e preventiva informazione alla cittadinanza di questi tagli, delle ragioni per cui vengono fatti e degli eventuali progetti di reintegro del verde così impoverito.

L’assessore, convenendo che esiste un generale problema di comunicazione tra amministrazione e cittadini, ha precisato che, nel caso specifico di via Giorgio Elter, i tagli per far posto alla pista ciclabile, già deliberati dalla maggioranza precedente, sono stati comunicati con ritardo solo per un disguido tecnico.

Sempre in merito alle piste ciclabili abbiamo espresso all’assessore preoccupazione e contrarietà per il ventilato abbattimento di alcuni bei pioppi dell’area verde lungo le mura romane di via Carducci, oggetto in questi giorni di polemiche. Legambiente ritiene infatti tutto lo spazio per far passare la ciclabile senza toccare gli alberi. L’assessore ci ha assicurato che si sta andando nella direzione da noi auspicata: non solo le piante saranno lasciate ma un secondo nuovo filare andrà ad ombreggiare la ciclabile.

Entro fine anno inoltre – continua l’assessore Cometto – verrà avviata una importante opera di piantumazione, sia per rimpiazzare alberi abbattuti e ricomporre filari, sia per costruirne di nuovi: l’assessore ci ha parlato di circa 200 piante. Alla nostra richiesta di una programmazione di più ampio respiro sulle politiche di gestione e sulla predisposizione dello strumento del Piano del verde comunale, la risposta è stata che al più tardi entro fine dicembre si avrà l’affidamento del censimento del patrimonio arboreo del Comune, strumento senza il quale viene difficile ragionare con efficacia sul futuro.

Per quanto riguarda l’appalto per il verde, attualmente biennale e prorogabile, abbiamo chiesto se c’è un controllo sulla qualità degli interventi della ditta appaltatrice (manutenzione, irrigazione, fontanelle, ecc). L’assessore ha risposto che anche questo aspetto è stato considerato e appaltato a 2 DEC (direttori esecutivi del contratto). Tutto è certamente migliorabile, ha affermato Cometto, ma rispetto all’amministrazione precedente sono stati fatti già decisi cambiamenti, uno tra tutti il potenziamento dell’ufficio comunale per il verde, che ha praticamente raddoppiato il suo organigramma. La spesa complessiva per il verde è risalita, negli ultimi anni, dai 150 ai 600 mila euro, tornando quasi a livello pre-crisi economica.

Siamo così giunti, parlando di tante cose, ad un problema facilmente misurabile: l’applicazione della legge nazionale che prevede di piantare un albero per ogni nuovo nato. Il Comune – se non si considerano i mille alberi di recente piantati in via Paravera – è inadempiente, e l’assessore dice di non sapere dove posare le circa 250 nuove essenze da abbinare agli altrettanti nati annuali. Abbiamo proposto di individuare, se non si trovano altri spazi, qualche luogo nella zona collinare. La legge ha una forte componente simbolica e sarebbe bene che il Comune cogliesse questa occasione per ribadire l’importanza delle piante come elemento di vita per tutti. L’assessore ci ha assicurato l’interessamento su questa tematica.

Abbiamo poi parlato degli orribili pannelli pubblicitari che offendono la dignità di molte aree verdi (come nei giardini Lussu, o lungo il Buthier su via Chabod) o che restringono (inutilmente, essendo quasi perennemente “non acquistati”) molti marciapiedi; abbiamo parlato della riconversione a parco dello stadio Puchoz; abbiamo parlato di tetti fotovoltaici; del progetto di bosco urbano appena messo a dimora in via Paravera; dei giardinetti dei bambini e della loro manutenzione, giochi compresi.

Insomma è stata una chiacchierata a tutto tondo, molto garbata e piacevole, abbiamo messo sul piatto delle problematiche spesso già note ma soprattutto abbiamo avuto la percezione che si stia lavorando per migliorare la città e il suo rapporto con il verde. A tanta disponibilità speriamo seguano effettivamente azioni concrete in modo da poter parlare, al prossimo incontro, di risultati e di nuovi obiettivi.