ECCO LE BANDIERE DI CAROVANA DELLE ALPI 2016

Carovana delle Alpi 2016 di Legambiente
assegna undici bandiere verdi e otto nere in tutto l’arco alpino

Aumentano le realtà virtuose che valorizzano la montagna con pratiche ecosostenibili,
ma i “pirati” della montagna continuano a fare razzie nel patrimonio culturale, paesaggistico e architettonico

Anche quest’anno la Carovana delle Alpi di Legambiente mostra lo stato di salute dell’arco alpino e, in questa edizione 2016, assegna undici bandiere verdi per le situazioni più virtuose di gestione del territorio ed otto nere a quelle peggiori. Un risultato che, nel bene e nel male, conferma le tendenze degli anni passati. Si assiste, da un lato, ad un incremento di buone pratiche che spaziano dall’economia circolare al coinvolgimento associativo, alla creatività dei singoli fino all’impegno appassionato di alcuni rappresentanti delle istituzioni e, dall’altro, ad una reiterata aggressione all’ambiente da parte dei “pirati” della montagna che causano danni del patrimonio culturale, paesaggistico e architettonico.
Delle undici bandiere verdi, ben tre sono state assegnate al Piemonte, due alla Valle D’Aosta e al Friuli Venezia Giulia, una alla Lombardia, al Veneto, all’Alto Adige e al Trentino. Per quanto riguarda le bandiere nere, quest’anno Legambiente ha assegnato il primo e più “pesante” vessillo al Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) per il mancato rinnovo, tramite gara, delle grandi concessioni idriche per uso idroelettrico scadute, che espongono l’Italia a sanzioni comunitarie. Tra l’altro le norme europee sulla concorrenza sono molto chiare in materia, vietando i rinnovi automatici. Per questo Legambiente chiede al Mise di definire regole innovative e chiare per un patto di convivenza che ponga una particolare attenzione all’ecosistema fiume e ai territori coinvolti. Bandiere nere anche al Piemonte (2), la Valle D’Aosta (1), la Lombardia (1), l’Alto Adige (1) e il Friuli Venezia Giulia (2).

“Nelle aree montane – dichiara Rossella Muroni, presidente nazionale Legambiente – assistiamo ormai alla diffusione di buone pratiche che si espandono “a macchia di leopardo”. Si tratta di esperienze virtuose di economia circolare, di gestione collettiva e cura del patrimonio naturale che fanno bene al Paese e che meritano di essere messe in rete e replicate. Ma per far ciò è importante che questo cambiamento, già in atto in molti territori alpini e che ha per protagonisti sempre più cittadini e amministrazioni, sia accompagnato da una politica condivisa e unita che punti al rilancio delle aree montane, da politiche di intervento innovative e da una visione più ampia e lungimirante dello sviluppo imprenditoriale montano basata sulla valorizzazione della natura e sul protagonismo delle comunità locali”.

BANDIERE VERDI – Quest’anno la regione ad ottenere più bandiere verdi è il Piemonte grazie al lavoro di realtà virtuose: il Comitato dell’Amministrazione Separata dei Beni di Uso Civico frazionale di Andonno – Valdieri (CN), è esempio virtuoso e innovativo di gestione dei beni collettivi. Si tratta dell’unica realtà operativa in Piemonte nell’amministrazione degli antichi demani collettivi. Il Comando regionale piemontese del Corpo Forestale dello Stato che si è distinto per l’eccellente lavoro svolto nel contrasto all’illegalità ambientale su tutto il territorio piemontese con una particolare attenzione alle aree montane. Il progetto “GERMINALE – Agricoltura di Comunità in Valle Stura” che ha avviato un importante percorso di agricoltura di comunità in Valle Stura (CN).
Le bandiere verdi sventolano anche in Valle d’Aosta, dove Legambiente premia quest’anno il Gruppo spontaneo di residenti e frequentatori della Valgrisenche per l’opposizione intelligente alla pratica dell’eliski, e la capacità di interlocuzione con l’Amministrazione locale. E l’Unité des Communes Valdôtaines Evançon, Consorzio Turistico Val d’Ayas e 31 operatori turistici della vallata per l’idea e la realizzazione dell’anello escursionistico Monte Rosa Rando’ e la capacità di attivare sinergie per lo sviluppo sostenibile del territorio.
Bandiere verdi anche al TEB – Tramvie Elettriche Bergamasche S.P.A. in Lombardia per la quotidiana ed efficiente gestione del Tram delle Valli della Val Seriana e la capacità di collegare città e montagna nell’ottica del suo prolungamento verso nuovi comuni della Valle; al Corpo Forestale dello Stato operante in Lessinia e Trentino, Guardiaparco del Parco Regionale Naturale della Lessinia e Polizia Provinciale di Verona in Veneto per aver mantenuto, da ormai quattro anni, un continuo servizio di monitoraggio e di controllo dell’evoluzione della popolazione del lupo in Lessinia, pur in una situazione di ostilità nei confronti del carnivoro e pur nei ritardi con cui il progetto Wolfalps è stato gestito in Veneto; al progetto Biogas Wipptal, iniziativa di 63 allevatori nell’Alta Val d’Isarco in Alto Adige per l’esempio concreto e innovativo di green economy utile per combattere i cambiamenti climatici e praticare l’economia circolare attraverso le rinnovabili e il riciclaggio e alla società BioEnergia in Trentino per la buona gestione del Biodigestore di Cadino (Faedo). Due le bandiere verdi in Friuli Venezia Giulia: all’I.S.I.S. “Fermo Solari” di Tolmezzo per l’istituzione di un indirizzo di studi dedicato all’agricoltura di montagna e al Movimento Ambientale “Io amo Resia con i fatti” per l’esempio di volontariato attivo nella manutenzione del territorio.
“Anche quest’anno Caravona delle Alpi 2016 – afferma Vanda Bonardo, Responsabile Alpi di Legambiente – mostra un panorama a luci ed ombre. Da una parte si vanno affermando o riprendendo forme antiche e al contempo innovative di gestione collettiva e cura del patrimonio naturale (boschivo, a pascolo e agricolo) che valorizzano la montagna. Si tratta di espressioni di una nuova qualità culturale che si stanno delineando laddove si riesce a comprendere il valore di beni naturali come biodiversità e patrimonio naturale per tradurli poi in buoni esempi di economia civile. Al contrario, le situazioni di aggressione all’ambiente, alle quali assegniamo le bandiere nere, denotano una mentalità individualista e al contempo obsoleta ma dura a morire. Bisognerebbe incominciare a pensare alle “bandiere dell’indolenza” da assegnare a coloro che gestiscono la cosa pubblica senza passione e con poco senso del dovere, favorendo così situazioni di disagio, di mancata crescita, oltre che di opportunismo”.
BANDIERE NERE – Tra le otto bandiere nere spicca quest’anno quella assegnata al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) per il mancato rinnovo tramite gara delle grandi concessioni idriche per uso idroelettrico scadute, che espongono il Paese a sanzioni comunitarie e ritardano gli investimenti necessari a rendere più efficiente e sostenibile un sistema di produzione energetica strategico, ma delicatissimo in una prospettiva di cambiamenti climatici. Ed ancora, in Valle d’Aosta bandiera nera al Comune di Issime e Giunta Regionale della Valle d’Aosta per la riproposizione del progetto di valorizzazione e urbanizzazione del Vallone di San Grato, nel Comune di Issime, già bocciato nel 2010. Due le bandiere nere in Piemonte: a Ditte e Amministrazioni promotrici della pratica dell’Eliski e dell’utilizzo ludico degli elicotteri in montagna per la promozione di una pratica che, a fronte del vantaggio di pochissimi operatori, si rivela dannosa per chi vive in montagna e per chi vi si reca per praticare attività turistiche sostenibili, per la sicurezza della montagna oltre che pericolosa per la vita della fauna selvatica alpina e all’Assessorato Energia, Attività produttive, Innovazione della Regione per non avere ancora elaborato, così come previsto dalle linee guida ministeriali già dal 2010, il documento di specificazione delle aree inidonee per la realizzazione di qualsiasi tipo di impianto che utilizza fonti rinnovabili, consentendo invece uno sviluppo ubiquitario e dannoso di alcune fonti, in particolar modo dell’idroelettrico. Bandiera nera alla Provincia di Como e ai Comuni di Plesio e a San Siro (CO) in Lombardia per aver sottoscritto l’Accordo di Programma per un collegamento intervallivo da Plesio a Dongo che prevede l’utilizzo della strada agro-silvo-pastorale anche come viabilità alternativa alla strada statale Regina e per averne realizzato il primo lotto Breglia-Carcente senza averne verificato l’utilità e l’impatto ambientale; alla Provincia e al Comune di Bolzano in Alto Adige per aver sottoscritto l’accordo di programma riguardante il Piano di Riqualificazione Urbanistica (PRU) che sacrifica uno spazio pubblico per creare un megastore dell’imprenditore René Benko a ridosso della stazione di Bolzano; alla Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia per la conferma del finanziamento del progetto Pramollo e per il progressivo allontanamento dai Comuni montani della gestione e del controllo sulle risorse idriche.

Al seguente link il dossier di “Caravona delle Alpi 2016”:

http://www.legambiente.it/contenuti/articoli/carovana-delle-alpi-2016

 

LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE PER UN USO NON INVASIVO DELL’ELICOTTERO IN MONTAGNA : LE PRECISAZIONI DEL SINDACO DI OLLOMONT EVITANO L’AZIONE DI PROTESTA

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Mountain Wilderness, Legambiente e Pro Natura sono da semprecontrari all’uso dell’elicottero per puro divertimento.L’elicottero utilizzato a scopo turistico (eliski in inverno e turismo in quota in estate), e quindi per ragioni diverse da necessità di servizio e soccorso, è diseducativo perché non permette un approccio adeguato all’ambiente montano, rappresenta un disturbo per la fauna e per gli escursionisti a piedi, causa inquinamento atmosferico ed acustico con inutile dispendio energetico e di carburante; i numerosi impianti di risalita esistenti permettono di raggiungere quote elevate senza fatica non giustificando quindi l’attività turistica con gli elicotteri che, tra l’altro, ha ricadute economiche di scarsa rilevanza sul territorio mentre danneggia altre iniziative turistiche a basso impatto ambientale che sempre più si stanno diffondendo sulle Alpi.

 

Per queste ragioni Mountain Wilderness Piemonte e Valle d’Aosta, Legambiente Valle d’Aosta e Pro Natura avevano deciso di organizzare una manifestazione in occasione dell’iniziativa “Anima del rifugio”, che si svolgerà il 5 agosto presso il Rifugio CAI Chiarella all’Amianthe 2979 m., sopra l’Alpe di By, comune di Ollomont.

Ora, dopo le dichiarazioni del Sindaco di Ollomont, che ha dichiarato che l’elitrasporto sarà destinato unicamente agli anziani e alle persone con disabilità, le associazioni hanno deciso di sospendere l’iniziativa.

Ci auguriamo quindi che alle dichiarazioni del Sindaco faccia seguito una corrispondente conduzione dell’evento.

 

Per le 3 associazioni: Legambiente Vda – 3313107463

CAROVANA DELLE ALPI 2016 : UN’ALTRA ESTATE CON LEGAMBIENTE ALLA SCOPERTA DI OPPORTUNITÀ E MINACCE PER IL NOSTRO TERRITORIO

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E’ partita ad inizio luglio Carovana delle Alpi, la campagna nazionaleestiva di Legambiente che ogni anno fa il punto sulla situazione ambientale lungo l’arco alpino.

Per l’edizione 2016 il Circolo valdostano del Cigno Verde ha individuato alcune criticità, rappresentate sia da pratiche turistiche a nostro avviso errate che da progetti di opere che potrebbero negli anni futuri pregiudicare la bellezza e la naturalità dei nostri monti.

Accanto agli elementi di preoccupazione, emerge però una sempre maggiore sensibilità alle tematiche ambientali anche da parte di amministrazioni locali ed operatori turistici.

Entrambe questi aspetti saranno al centro delle nostre uscite estive, il cui programma è il seguente:

31 LUGLIO – VALGRISENCHE: salita al rifugio Chalet de l’Epée. Un itinerario semplice, che si sviluppa parzialmente su strada poderale per poi proseguire su sentiero tra pini secolari e fioriture alpine. Un’occasione per riflettere insieme sui danni del saccheggio idroelettrico delle nostre vallate e sull’impatto negativo dell’utilizzo dell’elicottero a scopo turistico.

Saremo accompagnati da un gruppo di cittadini che sta dialogando con l’amministrazione locale per una più corretta gestione del territorio.

Ritrovo alle ore 10 in Fraz. Usellières (Valgrisenche) – Dislivello in salita: circa 600 m.

Tempo di percorrenza 2/2.30 ore. Possibilità di pranzare al rifugio ad un prezzo convenzionato.

5 AGOSTO – OLLOMONT: in collaborazione con Mountain Wilderness, giornata di protesta contro l’utilizzo di elicotteri per il turismo estivo. Maggiori dettagli su questa iniziativa verranno forniti nei prossimi giorni.

ALLA SCOPERTA DEL RU COURTAUD (COURTOD) con due itinerari – il 7 e il 21 AGOSTO – lungo uno dei più celebri ru della Valle d’Aosta, per condividere questa forma particolare di escursionismo lungo la splendida Val d’Ayas:

> 7 AGOSTO – ALLA SCOPERTA DELLA PRESA D’ACQUA DEL RU.

Ritrovo a Saint-Jacques (Ayas) alle ore 9.30. Percorso di circa 2 ore, dislivello di 100 mt.

> 21 AGOSTO – Dal Col de Joux sino al salto di quota nella valle d’Ayas.

Ritrovo al Col de Joux alle ore 9.30.

Percorso di circa 2.30/3 ore sia all’andata che al ritorno. Dislivello inferiore ai 100 mt.. Necessaria lampada frontale o torcia elettrica, per la presenza di alcune brevi gallerie. Al rientro, possibilità di merenda in un locale del Colle a prezzo convenzionato.

11 SETTEMBRE – IN COLLABORAZIONE CON L’ASSOCIAZIONE AUGUSTA: V MARCIA PER LA SALVAGUARDIA E LA TUTELA DEL VALLONE DI SAN GRATO (Issime).

Dopo l’approvazione del nuovo Piano Regolatore Comunale di Issime, che ripropone il progetto di infrastrutturazione stradale del vallone di San Grato già bocciato nel 2010, vogliamo dare il nostro appoggio all’associazione Augusta per respingere nuovamente questo tentativo di banalizzazione del territorio.

Ritrovo ad Issime (Piazza del paese) alle ore 9.30 – Salita in auto fino all’imbocco del sentiero. Dislivello circa 600 m. Tempo di percorrenza 2/2.30 ore.

Passeggiata semplice ed adatta a tutti. Sarà offerto ai partecipanti uno spuntino a base di toma, pane di segale e la batüa (panna, vino e zucchero).

Le iniziative sono totalmente gratuite.

Il pranzo al sacco è a carico dei partecipanti.

Il Circolo Legambiente Valle d’Aosta declina ogni responsabilità per eventuali danni ai partecipanti o a terzi. L’organizzazione si riserva di abbreviare o sospendere le iniziative, anche all’ultimo momento, in caso di avverse condizioni meteo.

Info e prenotazione obbligatoria: Alessandra (331-3107463; mail: a.piccioni09@gmail.com.) Dario (328-1291114)

INCENTIVI STATALI ALLE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI : PERSA UN’OCCASIONE PER TUTELARE I TORRENTI

Il nostro Circolo da anni si batte contro l’eccessivo sfruttamento dei 236226765_41c127acc5_btorrenti a scopo idroelettrico.
La situazione è preoccupante su tutto l’arco alpino, e nel 2014 Legambiente nazionale ha aderito all’appello “per la salvaguardia dei Corsi d’acqua contro l’eccessivo sfruttamento idroelettrico”, promosso da una serie di comitati e associazioni locali, e condiviso dalle principali associazioni ambientaliste.
Una delle cause della proliferazione di impianti idroelettrici risiede nel regime di incentivazione statale, che li rende un investimento estremamente remunerativo per le società costruttrici solo grazie al surplus in bolletta elettrica pagato da tutti i cittadini.
I sottoscrittori dell’appello speravano che lo Stato andasse gradualmente a ridimensionare il sostegno economico, in particolare ai piccoli impianti che danneggiano l’ambiente producendo una quota irrisoria di energia. L’idroelettrico è infatti una energia rinnovabile “relativa”, nel senso che alla sua produzione, soprattutto nei piccoli impianti, corrisponde spesso la distruzione dei corrispondenti habitat fluviali. Purtroppo il testo varato dal Governo nei giorni scorsi delude queste attese.
In merito pubblichiamo il comunicato stampa del CIRF (Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale), che condividiamo e che contiene link interessanti per chi volesse approfondire il tema.

APPLICAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE CONTRO IL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO : LE ASSOCIAZIONI SOLLECITANO IL COMUNE DI AOSTA

noslot-logoAzzardo in VdA: Mentre la politica tentenna, c’è chi si gioca la vita !

Come associazioni abbiamo condotta una campagna nella società e nelle istituzioni per la regolamentazione del gioco d’azzardo.

Assieme alla politica abbiamo raggiunto un buon risultato, tramite la legge regionale n. 14 del 15 giugno 2015 “Disposizioni in materia di prevenzione, contrasto e trattamento della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico. Modificazioni alla legge regionale 29 marzo 2010, n. 11 (Politiche e iniziative regionali per la promozione della legalità e della sicurezza)”.

Ora però si tratta di dare concretezza ai buoni propositi:

Le istituzioni regionali devono controllare il rispetto della legge. Quante verifiche sono state effettuate, ad oggi, nei comuni valdostani ?

Cosa aspetta il Consiglio comunale di Aosta ad approvare il regolamento che dovrebbe ridurre l’orario dell’azzardo ?

Mentre si aspetta, i valdostani buttano una fortuna nel gioco d’azzardo legale: 1.036,7 euro a testa.

Oltre 100 milioni di euro che potrebbero essere impiegati per l’economia virtuosa e che invece finiscono nelle tasche di un banco, spesso colluso con le mafie.

Cogliamo, infine, l’occasione per rilanciare le meritevoli iniziative promosse dall’associazione “Mi ripiglio Sos Gioco d’Azzardo”: Domenica 10 luglio i volontari dell’associazione saranno dalle 10 alle 17 in Place des Franchises ad Aosta, con un banchetto per informare sulla patologia e sulle risposte messe in campo dalla loro organizzazione.

Nella stessa giornata, alle 18, è in programma, presso il teatro della Cittadella dei Giovani (in Via Garibaldi 7 ad Aosta) lo spettacolo teatrale sul gioco d’azzardo dal titolo “CHIAMANO BINGO! o Della democrazia della speranza” a cura di Sudatestorie Teatro ricerca di Torino con la regia di Christian Castellano e interpretato da Christian Castellano, Giorgio Quarello, Salvo Montalto. L’ingresso è gratuito.

ARCI/ Espace Populaire, LEGAMBIENTE, LIBERA, Aosta Iacta Est, CGIL – Il Sindacato è un’altra cosa