Riflessioni sul convegno “ACCIAIERIE E AMBIENTE”

Si è svolto il 29 e 30 ottobre scorsi ad Aosta il convegno “ACCIAIERIE E AMBIENTE”, con lo scopo di presentare in modo approfondito lo studio condotto in parallelo tra ARPA Valle d’Aosta, Veneto e Umbria sulle 4 acciaierie a forno elettrico presenti nei rispettivi territori. Gli esiti dello studio erano già stati presentati la primavera scorsa nell’ambito dell’Osservatorio sulla Qualità dell’Aria del Comune di Aosta. Un dato su tutti ci aveva preoccupato: l’enorme quantità di polveri emesse dalla CAS in modo diffuso, ossia non filtrate dai camini, ma fuoriuscite dalle numerose falle degli edifici industriali: su 200 ton/anno di polveri emesse, soltanto 8 vengono filtrate da camini dello stabilimento. Non eravamo i soli ad essere preoccupati: l’azienda in quell’occasione aveva annunciato uno studio di fattibilità per la ristrutturazione degli impianti di aspirazione: il dubbio era se gli edifici potessero strutturalmente sopportare gli interventi. Uno dei principali limiti dell’acciaieria è infatti l’obsolescenza della struttura stessa: alcuni edifici sono del 1918! La nuova esposizione dello studio ha confermato il dato sulle emissioni diffuse, e dal raffronto con gli altri stabilimenti emerge la gravità della nostra situazione, percentualmente la peggiore quanto ad emissioni diffuse. I rappresentanti della CAS hanno annunciato nel prossimo triennio interventi da 10 milioni di euro per la sostenibilità ambientale, specificando, su nostra richiesta, che l’anno prossimo saranno eseguiti lavori sugli impianti di aspirazione; è inoltre in atto un ulteriore studio per verificare la fattibilità di installazione nel 2020 di una dog house (l’incapsulamento del forno di fusione in una sorta di camera stagna, che costringe i fumi nella cappa di aspirazione).

Si aprono dunque prospettive positive per una mitigazione progressiva del pesante impatto ambientale dell’acciaieria sulla città. Ma
saranno interventi sufficienti?
Si è parlato, infatti, solo di sfuggita del ruolo che
l’obsolescenza degli edifici ha
nel problema delle emissioni diffuse.
Nei prossimi mesi continueremo ad occuparci di questo tema, e chiederemo alle autorità competenti se la sostituzione dei capannoni più vecchi non sia comunque non più differibile.
L’approccio generale, come già l’impostazione dello studio, non ci ha peraltro convinto.
In ognuna delle 3 città sono stati individuati un sito di massima ricaduta degli inquinanti (la stazione di rilevamento industriale: ad Aosta, il sito di Pépinière) e uno di minima (posto in una zona lontana dall’emissioni: ad Aosta, via Liconi). Dal confronto tra i 2 punti di analisi i relatori hanno tratto la conclusione che le emissioni delle acciaierie in realtà non disturbano molto il contesto urbano, e che l’inquinamento dipenda pochissimo dalle emissioni industriali che si concentrano nelle zone circonvicine agli impianti.
Lo studio non prende in considerazione siti di fondo urbano posti ad una distanza intermedia tra i punti di massima e minima ricaduta,
dove invece la presenza dei metalli pesanti sia nelle PM10 che nelle deposizioni atmosferiche è assai maggiore che nei siti di minima ricaduta, come bene attestano, ad Aosta, le serie storiche della stazione di Piazza Plouves.

Forse che nell’area del centro di Aosta non abita, lavora e transita una parte consistente della città?

Premio Luisa Minazzi C’è un valdostano tra i finalisti del premio per l’ambientalista dell’anno!

Finalmente, dopo diversi anni di assenza, c’è di nuovo un valdostano tra i candidati ad “Ambientalista dell’anno” nell’ambito del premio Luisa Minazzi. Il premio è promosso da Legambiente nazionale in memoria dell’attivista di Casale Monferrato che si è battuta, finché la malattia gliel’ha consentito, per i diritti delle persone esposte all’amianto.

Il Cai Valle d’Aosta ha infatti proposto la candidatura di Marcello Dondeynaz per l’attenzione ai problemi di sostenibilità ambientale nelle zone di montagna. L’ultimo impegno dell’ambientalista valdostano è quello per Cime Bianche e, come recita la motivazione per l’assegnazione del premio, “per la promozione di un turismo dolce legato alle particolarità geologiche, paesaggistiche, naturalistiche, storiche e culturali di un ampio vallone” per il quale è sceso in campo anche lo scrittore Paolo Cognetti.

“L’interesse per l’argomento è dunque nazionale – ha dichiarato Denis Buttol, presidente del Cigno verde valdostano – e soprattutto alpino. E c’è da augurarsi che, oltre al sostegno dei valdostani convinti della necessità di puntare su un turismo sostenibile, arrivi a Marcello quello delle regioni dell’arco alpino interessate dalle stesse problematiche”.

Il voto al candidato valdostano si può dare attraverso internet sul sito www.premioluisaminazzi.it

votazione-on-line/ o inviando una email a 2018@premioluisaminazzi.it contenente nome, cognome, data di nascita e luogo di residenza di chi vota e l’indicazione “Io voto Marcello Dondeynaz”.

Il 12 novembre a Verrès, il Circolo Legambiente Valle d’Aosta presenterà le candidature degli 8 finalisti al premio.

ALPE DEVERO E CIME BIANCHE: DUE GIOIELLI NATURALISTICI MINACCIATI DA PROGETTI DEVASTANTI. AGISCI SUBITO!

Pubblichiamo volentieri questo appello del Comitato Tutela Devero, a sostegno della petizione popolare che ha già raccolto decine di migliaia di firme per la tutela del sito, minacciato da un piano di infrastrutturazione turistica che ne stravolgerebbe irrimediabilmente la bellezza e gli equilibri.

Le battaglie per la tutela di Alpe Devero e quella per Cime bianche hanno molti punti in comune, uno su tutti : la consapevolezza che una fruizione turistica dolce e non impattante è la sola che possa coniugare tutela dell’ambiente e sviluppo economico sostenibile delle nostre comunità montane.

Invitiamo quindi a sottoscrivere la petizione del Comitato Devero, e a sostenere la candidatura di Marcello Dondeynaz ad ambientalista dell’anno. E’ possibile votare qui:

http://www.premioluisaminazzi.it/votazione-on-line/

“L’Alpe Devero è il cuore un ambiente alpino in un sistema di aree
protette di particolare pregio; non intaccato da invadenti strutture
turistiche, al confine del Parco Naturale Veglia Devero, regno di vasti
spazi liberi, privi di interventi antropici, di toccante bellezza e
accessibili facilmente.

Il Devero è oggi minacciato dal progetto di trasformazione in un
comprensorio turistico imperniato sullo sviluppo di impianti a fune e
interventi immobiliari. Anche qui la prima ipotesi prevedeva un
collegamento tra San Domenico e Devero mediante una dorsale di impianti a
fune, ma incompatibile con le normative Regionali. Al “Piano strategico”
di sviluppo, attualmente sottoposto a Valutazione Ambientale, il Comitato
Tutela Devero si è opposto con una azione di informazione e di contrasto.

Vi invitiamo a leggere le nostre argomentazioni, a *sottoscrivere qui
<https://www.change.org/p/salviamo-l-alpe-devero-basta-costruire-impianti-pi%C3%B9-natura-per-tutti-presidente-regione-piemonte-it-regionepiemonte>e
diffondere la petizione on-line “Salviamo l’Alpe Devero”* che è stata
firmata da oltre 72.000 persone.

Devero, Bondolero, Teggiolo sull’altro versante, così come Cime Bianche:
ambienti ancora integri da proteggere, anche unendo le forze di chi li
vuole difendere.”

RESTART PARTY : LA FESTA GIUSTA PER CHI AGGIUSTA!

SABATO 27 OTTOBRE

CITTADELLA DEI GIOVANI

Via Garibardi 7-Aosta

 DALLE ORE 16.30 ALLE 19.30

RESTART PARTY-LA FESTA GIUSTA PER CHI AGGIUSTA!

Hai oggetti rotti o malfunzionanti? Il portatile è lento? Lo smartphone fa cose strane? La sedia traballa? Lo spremiagrumi non spreme più? I jeans preferiti si sono strappati? La maglia è scucita? Non disperarti!

Non buttarli! Ripariamoli insieme! Con l’aiuto di volontari preparati e disponibili potrai imparare ad aggiustare le cose che ti sono più care.

INGRESSO LIBERO

Info:  restart.party.aosta@gmail.com

Facebook : Restart Party Aosta

p.s.: ricordati di portare l’alimentartore e/o i pezzi di ricambio. Anche gli attrezzi, se vuoi aiutare ad aggiustare.

 

 

 

PREMIO “LUISA MINAZZI-AMBIENTALISTA DELL’ANNO” DI LEGAMBIENTE-IN GARA IL VALDOSTANO MARCELLO DONDEYNAZ, PER LA SALVAGUARDIA DEL VALLONE DI CIME BIANCHE!

Un concorso a livello nazionale, promosso da Legambiente e dalla testata editoriale “La Nuova Ecologia”, per portare in evidenza le storie di quanti s’impegnano nella società civile, nel mondo dell’impresa e nella pubblica amministrazione a favore dell’ambiente, del prossimo e della legalità.

Tra i candidati di quest’anno, c’è il “nostro” Marcello Dondeynaz, protagonista con noi della battaglia in difesa del Vallone delle Cime Bianche, in Val d’Ayas, minacciato da progetti di nuovi, discutibili e devastanti impianti funiviari.

Per leggere le interessanti storie dei candidati e per votare (noi ovviamente tifiamo Marcello!) clicca sul link qui sotto.

 

http://www.premioluisaminazzi.it/