Legambiente aderisce alla manifestazione NO TAV a Torino l’8 dicembre prossimo

Legambiente aderisce alla manifestazione No Tav dell’8 dicembre a Torino (Il Circolo Valdostano, insieme alle altre associazioni impegnate sul tema sostiene la manifestazione. Per chi vuole unirsi, partenza da Aosta con il treno delle 10,35. La manifestazione inizierà alle 14) “Con la Tav l’ennesima cattedrale nel deserto. Invece di investire sulle grandi opere inutili, il Governo pensi a ridurre la quota di trasporto merci che oggi viaggia su gomma, a incentivare la mobilità sostenibile e a rafforzare e rendere più competitivo il trasporto pendolare e urbano” Legambiente aderisce alla giornata di mobilitazione No Tav in programma l’8 dicembre a Torino, per ribadire il proprio no alla linea ad alta velocità Torino Lione, un’opera inutile, dannosa per l’ambiente e costosa. “Insistere sulla Tav – dichiarano il Vicepresidente nazionale di Legambiente Edoardo Zanchini e il Presidente di Legambiente Piemonte Fabio Dovana – significa investire sul cemento e su un’opera che non è né utile né prioritaria per il Paese, sottraendo preziose risorse ad altri settori. La Penisola ha bisogno di ben altro: occorre avere il coraggio di ridurre la quota di trasporto merci che oggi viaggia su gomma, di puntare sempre di più ad una mobilità urbana sostenibile, di rafforzare e rendere più competitivo il trasporto ferroviario pendolare e urbano per offrire una valida alternativa all’auto e promuovere l’alternativa della mobilità elettrica. Temi sui quali ancora non si hanno risposte precise dal Governo del cambiamento. Anziché continuare a puntare su scelte anacronistiche e vintage come i termovalorizzatori e grandi opere faraoniche e spesso inutili come Tav o Terzo Valico, occorre recuperare il troppo tempo perso per ridurre con decisione il trasporto delle merci su gomma, spostandolo su treni e navi, garantendo più controlli e sicurezza, incentivando gli spostamenti su ferro come sta avvenendo in altri Paesi”. “Serve una vera politica che disincentivi il trasporto delle merci su gomma attraverso leve fiscali e tariffarie. Per questo – spiegano Zanchini e Dovana – chiediamo un impegno immediato al Governo e alla Regione affinché, analogamente a quanto avviene in Svizzera e in Francia, venga previsto per i tir in transito attraverso il tunnel autostradale del Frejus, un limite massimo di transiti giornalieri e l’applicazione di un pedaggio che serva al miglioramento della linea ferroviaria esistente e a rafforzare il servizio per i pendolari. Una misura che peraltro è già prevista dal Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi ratificata nel 2012 dal Parlamento italiano. Si dimostri, così, che lo spostamento delle merci da gomma a rotaia è una vera priorità e non solo propaganda per giustificare opere inutili e dannose come la Tav in Valsusa e il Terzo Valico”. Legambiente ricorda che nella Penisola si continua ad investire sulle grandi opere autostradali. Stando agli ultimi dati di Pendolaria, dal 2002 al 2016 i finanziamenti statali hanno premiato per il 60% gli investimenti in strade e autostrade e solo per il 13% le reti metropolitane. Sul fronte del trasporto pendolare, l’associazione ambientalista ricorda che in tutto il Piemonte dal 2011 sono state chiuse 14 linee cosiddette “minori”, con un taglio complessivo del servizio dal 2010 al 2017 del 4,9% e un contemporaneo aumento del costo dei biglietti del 47,3%. “Per questi motivi – concludono il vicepresidente nazionale di Legambiente Zanchini e il Presidente di Legambiente Piemonte Dovana – l’8 dicembre saremo in piazza a Torino per partecipare alla manifestazione No Tav e per chiedere all’Esecutivo di riorientare le risorse pubbliche concentrando la spesa su quelle che sono le opere realmente prioritarie che servono all’Italia, a partire dalla sfida legata alla mobilità urbana, ferroviaria e pendolare, in Piemonte e in tutta Italia. Nel bilancio dello Stato esistono, infatti, le risorse per un salto di qualità del servizio ferroviario e della mobilità sostenibile, perché ogni anno diversi miliardi di Euro vengono destinati ai sussidi all’autotrasporto. Chiediamo che tali risorse siano, al contrario, destinate ad incrementare e migliorare il trasporto pubblico locale e il servizio per i cittadini con più treni, per dare risposta alla domanda dei pendolari, e con la realizzazione di nuove linee di metro, tram e ferrovie metropolitane”.

Nuovo bando per il sostegno agli affitti : la protesta della Rete Antirazzista

Pubblichiamo il comunicato stampa della Rete Antirazzista della Valle d’Aosta, della quale fa parte anche il nostro Circolo

La Rete antirazzista della Valle d’Aosta apprende con estrema indignazione la modifica al “Bando affitti 2018” introdotta dalla Giunta regionale Spelgatti, oggi deposta, che introduce un elemento di evidente discriminazione tra cittadini italiani e cittadini provenienti da paesi terzi, che da molti anni risiedono sul territorio. Agli italiani è infatti richiesta una semplice autocertificazione su eventuali proprietà, mentre i cittadini di paesi terzi (per altro, ammessi solamente se in possesso di un titolo di soggiorno di cui all’articolo 9 del d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286, ovvero un permesso dell’Unione europea per lungo soggiornante UE, escludendo, in tal modo, tutti i possessori di titolo di soggiorno diverso, dal permesso per lavoro a quello familiare, alla protezione umanitaria al lavoro autonomo) devono presentare attestazioni o certificati rilasciati dalla competente autorità dello Stato di provenienza, corredati da legalizzazione e traduzione in lingua italiana autenticata dall’autorità consolare che ne attesti la conformità all’originale.
In alcuni paesi del mondo i documenti richiesti dal bando sono difficili, se non impossibili, da reperire e le rappresentanze diplomatiche sul territorio italiano non rilasciano certificati. Il tempo concesso, anche con la proroga, è inoltre troppo breve sia per consentire un ritorno, non sempre possibile, ai paesi d’origine per procurarsi i documenti sia per attivare le pratiche di traduzione e conformità richieste.
ll contributo per gli affitti è, inoltre, un aiuto in larga misura destinato ai proprietari di alloggi, o a coprire spese già effettuate in Italia. Pertanto non “rischia” di essere riutilizzato altrove.
La società civile valdostana, indignata per questi atti discriminatori, è pronta a resistere anche sul piano legale mobilitando le reti nazionali che, in questi ultimi tempi, si stanno occupando di episodi analoghi di discriminazione illegittima, come nel recente caso delle mense del Comune di Lodi. L’eventuale bocciatura del bando, come anticostituzionale, causerà il blocco dei fondi per tutti i beneficiari, con conseguenze negative per tutti coloro – italiani e no – che hanno fatto domanda.
La Rete antirazzista chiede quindi l’annullamento immediato del provvedimento e la rielaborazione di un nuovo bando non discriminatorio, rimanendo disponibile anche a un confronto con l’Assessore competente.
La Rete antirazzista, nata nel settembre 2018, comprende molte associazioni attive da anni sul territorio valdostano:
Espace / ARCI
Associazione Forme Vitali
Associazione Refugees Welcome – Comitato di Aosta
Associazione Solidarietà Pace e Sviluppo

Legambiente Valle d’Aosta
Associazione Valle Virtuosa
Associazione Dora Donne in VdA
Associazione Baobab
Attac VdA
Emergency VdA
Arcigay VdA
Associazione Foguni Burkina Faso onlus
TandemParty VdA
Libera VdA
CGIL VdA
Chiesa Valdese di Aosta
Gruppo giovani Amnesty circoscrizione Piemonte-Valle d’Aosta
Associazione Impò
Movimento per la decrescita felice
Associazione L’Agrou

Contro il gioco d’azzardo, avanti tutta!

COMUNICATO CONGIUNTO DI LEGAMBIENTE VDA, LIBERA VDA, ARCI VDA, VALLE VIRTUOSA, AOSTA IACTA EST, ASSOCIAZIONE MIRIPIGLIO.

Le sottoscritte associazioni, che avevano già promosso l’attuale legislazione valdostana in materia di azzardo, esprimono soddisfazione per la discussione in atto sulle nuove regole avanzate da più forze politiche in questi giorni, al fine di arginare il fenomeno dell’azzardopatia. Ribadiamo la nostra richiesta di confinare l’azzardo in pochi spazi regolamentati. La salute pubblica, cioè di tutti, deve, infatti, venire prima del lucro di pochi. Le risorse economiche distratte dall’azzardo – nella nostra regione la spesa pro capite è di oltre 1300 euro all’anno – assieme a quelle impegnate per la cura dei malati, se destinate diversamente, avrebbero una ricaduta migliore anche sul piano occupazionale. Sosteniamo, quindi, le proposte di ridurre i tempi di applicazione della normativa vigente e di limitare ulteriormente gli spazi e le occasioni di azzardo. Siamo, inoltre, disponibili ad incontrare le istituzioni regionali per fornire il nostro contributo al confronto. Ma mentre si discute, si deve anche procedere con determinazione all’applicazione dell’attuale legge: chiediamo quindi ai Comuni di approvare rapidamente lo schema di regolamento su sale giochi e spazi per il gioco, meritoriamente adottato dal CELVA il 5 ottobre. Alla Regione chiediamo, invece, di sostenere i Comuni nelle attività di controllo, e di destinare, da subito, somme adeguate alla prevenzione e alla cura dei malati di GAP (gioco d’azzardo patologico).

Lettera al senatore Lanièce : no a modifiche al decreto sugli incentivi alle rinnovabili!

Pubblichiamo integralmente la lettera inviata al senatore Lanièce per esprimere il nostro disaccordo sulle proposte di modifica al nuovo decreto, tutte a favore di chi specula sui nostri torrenti

Egr. Senatore Albert Lanièce Abbiamo sentito il suo appello al Governo, a nome del Gruppo delle Autonomie, affinché modifichi il nuovo Decreto sugli incentivi alle energie rinnovabili in favore del settore della produzione idroelettrica. Desideriamo far presente a Lei e ai membri del suo Gruppo che il nuovo testo sugli incentivi alla produzione di energia idroelettrica prevede che: tutti gli impianti che godono già di incentivi continueranno a riceverli per tutti gli anni (20-30) previsti nella stessa quantità attuale; potranno ricevere degli incentivi, nella stessa quantità attuale, tutti coloro che vorranno costruire nuovi impianti su condotte esistenti (acquedotti, impianti irrigui e industriali) e su briglie esistenti; non potranno ricevere incentivi i nuovi impianti che saranno costruiti su fiumi o torrenti che si trovano ancora allo stato naturale. In relazione ai torrenti valdostani la invitiamo a consultare il sito dell’ARPA VdA per verificare quanti sono i tratti di torrenti allo stato naturale che potrebbero essere ancora derivati a scopo idroelettrico. Potrà così scoprire che tutti i torrenti della regione sono già sfruttati al 70-80% e molti al 100%. Rispetto alla sua richiesta al Governo pensiamo che: – il suo appello potrà essere sicuramente utile alle imprese dell’idroelettrico che vogliono raschiare il barile e derivare quella poca acqua che resta nei nostri torrenti; – il suo appello sarà ininfluente nei confronti delle comunità (Comuni e Consorzi) che potranno continuare a costruire nuovi impianti sulle loro condotte ricevendone gli incentivi; – difficilmente condivideranno il suo appello quei paesi e territori che desiderano mantenere la bellezza dei propri torrenti per incrementare il turismo, la pesca, le attività sportive e di divertimento; – non potranno essere d’accordo con lei i cittadini che ogni mese contribuiscono, pagando le bollette della luce, a fornire gli incentivi agli idroelettrici; bollette dove, a volte, gli oneri di sistema (incentivi) pesano più del consumo di energia; oneri che aumenteranno ancora per far fronte ai nuovi incentivi che si aggiungono ai vecchi. Legambiente, così come Free Rivers Italia e gli altri innumerevoli Comitati sorti per tutelare i fiumi e torrenti, non condivide il suo appello e spera che il governo voglia mantenere il Decreto incentivi così come l’ha proposto.

Nuovo decreto incentivi alle rinnovabili: le richieste di Legambiente VDA al neopresidente della Regione Fosson e ai ministri competenti


Al Presidente della Regione Valle d’Aosta, Antonio Fosson
p.c. Al Sig. Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio
p.c. Al Sig. Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa
p.c. agli organi di stampa


Oggetto: Decreto sugli incentivi (FER) per la produzione di energia idroelettrica.Indicazioni per la Conferenza Stato-Regioni.
Egr. dott. Fosson,
abbiamo appreso, dagli organi di stampa, della sua partecipazione alla Conferenza Stato-Regioni in cui è stato illustrato il Decreto proposto dai Ministri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente riguardante gli incentivi agli impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile.
Le rivolgiamo una richiesta che pensiamo risponda alle esigenze della popolazione valdostana, sia dal punto di vista economico che della tutela del nostro bene comune, l’acqua.
Vogliamo ricordare che la Valle d’Aosta dà un notevole contributo alla produzione di energia idroelettrica con i grandi e vecchi impianti collegati alle dighe storiche.
Ricordiamo anche che negli ultimi 10 anni si sono aggiunti numerosi piccoli impianti ad acqua fluente che hanno derivato le acque di tutti i torrenti della regione con un notevole impatt0 ambientale, al punto che dal 2012 e fino ad oggi l’amministrazione regionale ha deliberato una
moratoria delle nuove domande di concessione, per salvaguardare gli ultimi corsi d’acqua rimasti allo stato naturale.
Coerentemente con tale situazione, e nell’interesse della nostra Regione
CHIEDIAMO
che il Decreto Incentivi segua le seguenti linee di principio:

  1. che gli incentivi destinati al settore dell’idroelettrico vengano attribuiti:
  • ai grandi impianti storici perché possano procedere alla realizzazione delle opere di ammodernamento e di efficientamento di cui necessitano;
  • ai piccoli impianti che i Comuni potranno costruire sugli acquedotti e sulle condotte esistenti e che i Consorzi di miglioramento fondiario vorranno realizzare sugli impianti di irrigazione esistenti
  1. che non vengano attribuiti degli incentivi a futuri piccoli impianti, non ancora costruiti, che vadano a sottrarre le acque ai torrenti ancora allo stato naturale: pensiamo ai torrenti di alta
    montagna che costituiscono una risorsa ambientale preziosa per le comunità locali che basano la loro economia sul turismo, consideriamo la quantità irrisoria di energia che questi impianti
    producono a fronte di impatti spesso severi, cerchiamo di evitare di incorrere nella procedura di infrazione europea per il mancato rispetto della Direttiva Quadro Acque.

Considerato che continueranno comunque a ricevere gli incentivi tutti gli impianti idroelettrici oggi funzionanti per tutti gli anni previsti (20), e considerato che l’attuale ingente spesa (1 miliardo all’anno) continuerà a ricadere ogni anno sui contribuenti attraverso il pagamento delle bollette,
riteniamo opportuno che i nuovi stanziamenti aggiuntivi siano finalizzati in modo mirato a promuovere le nuove tecnologie più efficienti e le modalità di produzione di energia che presentano un maggiore spazio di sviluppo in modo compatibile con l’ambiente.
La ringraziamo fin d’ora per il suo interessamento e il suo impegno a servizio della nostra regione.
Aosta, 17 dicembre 2018
Legambiente Valle d’Aosta
Il Presidente Denis Buttol