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aosta Pride presenta le Pride weeks: due settimane di cultura e spettacoli all’insegna dell’arcobaleno

Comunicato stampa del Comitato Aosta Prtide.

Teatro, musica, cinema, incontri, arte, libri: le Pride Weeks del primo Aosta Pride coloreranno Aosta e dintorni per 2 settimane ricche di eventi.

Si parte lunedì 26 settembre al Théâtre de la Ville con LaLa McCallan: una Diva en travesti che canta dal vivo su una estensione vocale di oltre tre ottave e ripercorrerà con il suo show “Viva la diva – Pride Edition” la storia della musica dagli anni 50 ad oggi.

Martedì 27 settembre e mercoledì 5 ottobre, due serate di cortometraggi a tema Queer: la prima in collaborazione con il Festival Orlando di Bergamo, la seconda con lo Slash di Vienna.

Il 28 settembre incontreremo don Paolo Scquizzato, Alessandra Gastaldi dell’associazione Cammini di speranza per parlare del delicato tema del rapporto tra religione e comunità lgbtqia+, per poi tornare al cinema giovedì 29, con la proiezione della pellicola “Pride”, seguita da un dibattito sui diritti civili e sociali, alla Biblioteca Ida Desandré, in viale Europa.

Il 30 settembre un’intera giornata dedicata al tango al Pezzoli di Gressan: si inizia nel pomeriggio con un workshop di tango Queer aperto a tuttə le persone, anche senza esperienza pregressa, per proseguire in serata con “La Reversa”, la milonga di tango Queer organizzata in collaborazione con Esclà tango di Bologna.

Sabato 1 settembre la drag queen Kyoko Bijoux animerà il laboratorio per bambinə e ragazzə “La principessa racconta”, per raccontare, attraverso la saggezza popolare della favola, il tema dell’identità di genere.

Sempre il 1 ottobre arriverà uno degli ospiti più attesi di questa rassegna: al Théâtre de la Ville arriverà il tour italiano di Pierluca Mariti (@Piuttosto_che su Instagram). L’astro nascente della comicità social racconterà qualcosa di sé con una serie di letture dal titolo “Ho fatto il classico”: una lettura antologica, ironica e dissacrante, dei grandi classici sempre presenti nei programmi scolastici italiani in cui in molti potranno riconoscersi.

Domenica 2 sarà la volta del teatro, con il workshop della compagnia aostana Palinodie, che esplorerà la drammaturgia teatrale queer.

Lunedì 3 presenteremo il libro “Come l’aria in un abbraccio” di Pier Luigi Gallucci. L’autore, psicologo psicoterapeuta, con la collaborazione dell’associazione Agedo di Torino, compone un vademecum ragionato per aiutare genitori e famiglie ad affrontare il coming out, trovare informazioni chiare e risposte concrete alle domande più frequenti sui temi degli orientamenti affettivi, sessuali e identità di genere.

Martedì 4 l’artista Leonardo Sinopoli farà riflettere il pubblico con la sua potente performance “Say their names”: una impattante e struggente performance che onora le vite delle persone transgender uccise.

Giovedì 6 l’UniVda, che ha anche patrocinato l’intera rassegna di Aosta Pride, ospiterà l’incontro con la professoressa Chiara Bertone, Associata di sociologia all’Università del Piemonte Orientale, per parlare della storia dei diritti della comunità queer, con l’introduzione della rettrice di UniVda Maria Grazia Monaci e La Consigliera di parità Katya Foletto come moderatrice. L’incontro sarà l’occasione per ricordare due importanti figure della storia queer valdostana: Romeo Henriet e André Zanotto, alla presenza di sua nipote Elisa.

Venerdì 7 si svolgeranno gli ultimi due eventi che precedono la grande parata dell’8 ottobre.

Il primo è la presentazione del libro “La prima volta che mi hanno detto fro***” con l’autore Aldo Mastellone (famoso su Instagram come @solodallamente): una raccolta di esperienze di varie persone per affrontare senza giri di parole il pesante tema del bullismo e delle discriminazioni.

In serata invece arriverà la star di Aosta Pride 2022: Vladimir Luxuria presenterà alla Cittadella dei Giovani il suo monologo “Stasera ve le canto”, una stand-up comedy in piedi sui tacchi che demolisce luoghi comuni sulla transessualità e l’ideologia gender. Il tutto condito da brani musicali eseguiti dal vivo spaziando da Manu Chao a De André.

Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito. Alcuni richiedono la prenotazione, che è già possibile al link https://www.aostapride.it/il-programma/

Questo programma è possibile grazie al supporto del Comune di Aosta, oltre che di tutte le persone e aziende che hanno contribuito alla raccolta fondi lanciata dal Comitato Aosta Pride, e ancora in corso.

Inoltre Adava ha lanciato l’iniziativa “Proud welcome”, con sconti e convenzioni per chi prenoterà un soggiorno durante il weekend della parata: https://www.aostapride.it/convenzione-hotel/

Aosta Pride è patrocinato dal Comune di Aosta, dal Celva e dall’Università della Valle d’Aosta.

AOSTA PRIDE SI TERRA’ L’8 OTTOBRE 2022

COMUNICATO DEL COMITATO AOSTA PRIDE, CUI ANCHE LEGAMBIENTE VDA ADERISCE.

Come già trapelato nei giorni scorsi, a seguito della caduta del governo e della conseguent e indizione delle Elezioni politiche del 25 settembre prossimo, il ComitatoAosta Pride è stato costretto a rivedere la programmazione dell’evento inizialmente previsto per sabato 24 settembre.


Non è infatti possibile né tantomeno opportuno celebrare il Pride nella giornata di silenzio elettorale, durante la quale sono  vietate manifestazioni pubbliche e qualsiasi forma di azione che possa in qualsivoglia maniera influenza l’elettorato. Le regole della democrazia vanno inderogabilmente rispettate.


Ogni pride porta con sé importanti rivendicazioni politiche (nel senso alto ed etimologico del termine) e sociali, che sarebbero passate in secondo piano, dietro a polemiche prevedibili.


«Dopo lo shock iniziale, non ci siamo arresə e abbiamo vagliato attentamente, in sinergia con il Comune di Aosta e le autorità di pubblica sicurezza, tutte le alternative possibili e possiamo garantirvi che non è stato semplice riuscire a incastrare la nuova collocazione rispetto a tutto il calendario già definito delle iniziative culturali, sportive della città.» dichiara Giulio Gasperini, presidente di Arcigay Valle d’Aosta Queer Vda.

La nuova data individuata per la parata è sabato 8 ottobre 2022, per un “Aosta autumn Pride” dalla collocazione insolita, ma con il chiaro obiettivo di far brillare i colori della comunità queer anche in autunno.

«Sappiamo che è una data del tutto inusuale, – prosegue Gasperini – ma abbiamo scelto di prenderci questo rischio, perché Aosta e la Regione tutta non possono più aspettare. I riscontri di queste ultime settimane, gli attestati di gratitudine e di vicinanza che stiamo continuando a ricevere e il bisogno di questo traguardo che leggiamo negli occhi delle
persone ci impongono il coraggio e la determinazione necessariə per portare a compimento il primo Pride della Valle d’Aosta senza ulteriori slittamenti. Ci auguriamo, nonostante gli inconvenienti, una partecipazione numerosa, anche dalle regioni vicine, affinché Aosta, e tutta la Valle, diventino dei luoghi di rivendicazione dei diritti e della visibilità della comunità LGBTQIA+ e di chi la sostiene.»

Nelle prossime settimane continuerà, in collaborazione col Comune, la programmazione degli eventi culturali, che animeranno l’autunno aostano, tra musica, teatro, cultura e divertimento.

SPECULAZIONI ELETTORALI A DANNO DELLA ELETTRIFICAZIONE

Pubblichiamo il comunicati stampa del Comitato LA VALLE D’AOSTA RIPARTE, di cui siamo componenti, sulla vicenda dell’opposizione del Comune di Ivrea al progetto di elettrificazione della ferrovia.

E’ legittimo che ci siano dei cittadini ad Ivrea che si preoccupano per i disagi sulla circolazione stradale che deriverebbero dai cantieri per l’elettrifcazione del tratto ferroviario in galleria in uscita dalla città. E’ di conseguenza comprensibile che in Consiglio comunale di Ivrea lo scorso 1° agosto tutti i gruppi consiliari, dalla Lega ed il centrodestra che esprime il Sindaco alla minoranza del Pd e del M5Stelle, si siano espressi per ricercare possibili alternative all’ampliamento della galleria o comunque di limitare il disagio ed i tempi dei cantieri.

Quello che non è accettabile è che il Sindaco di Ivrea, accompagnato da parlamentari del Pd, vada al Ministero delle Infrastrutture a proporre di non elettrificare il tratto di un chilometro in galleria. E’ una proposta assurda, si elettrificherebbero 79 chilometri, ma non il chilometro in uscita dalla città con la conseguenza di dover usare da Ivrea ad Aosta treni costruiti appositamente e non l’intero complesso dei treni che circolano sulla rete nazionale. Non si possono usare 110 milioni di euro di finanziamenti europei per un simile aborto. Non si può mettere in discussione un progetto di grande valenza strategica per strizzare l’occhio ad un pugno di elettori.

Giusto ridurre i tempi dei cantieri che possono produrre disagi sulla viabilità, giusto prevedere alcune compensazioni per la città di Ivrea. Ma l’elettrificazione va realizzata per tutti gli 80 chilometri del percorso. Altrimenti non si potrà considerare una linea elettrificata

Oltretutto quella del Sindaco e di chi lo ha accompagnato a Roma è una proposta dannosa anche per l’utenza canavesana, perchè significherebbe non poter far viaggiare da Aosta a Torino treni elettrici capienti in grado di servire tutta l’utenza ferroviaria, anche quella canavesana, una utenza in crescita che ha bisogno di un buon servizio e non di treni particolari, con batterie a bordo, costosi, limitati nel numero e poco capienti.

E’ ora che la Regione Valle d’Aosta dia un segnale di vita e faccia sentire la voce della comunità valdostana. Ivrea è collegata con la rete della trazione elettrica dal 2006, per la Valle d’Aosta questa è l’occasione buona o sarà per sempre destinata alla marginalità rispetto all’intera rete ferroviaria italiana.

UN PROBLEMA IMPORTANTE PER LA COMUNITA’ VALDOSTANA : la caccia ai relitti artici

Comunicato stampa congiunto del Comitato Interregionale Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e del Circolo valdostano

L’odierna seduta del Consiglio regionale valdostano vedrà la discussione di una mozione della Lega che affronta un angosciante problema per la comunità locale.

Forse che gli otto consiglieri leghisti firmatari portano all’attenzione dell’aula il tema dei cambiamenti climatici, il contrasto alla siccità o lo scioglimento dei ghiacciai, la lotta al covid o gli effetti della guerra, il caro energia o la crisi economica e del lavoro? Magari!

Il loro problema è rivedere la sospensione della caccia alla pernice bianca e alla lepre variabile in vista del prossimo calendario faunistico venatorio regionale. Una sospensione attivata nel 2019, è interessante ricordarlo, per consentire uno studio scientifico circa lo stato di salute delle due specie in termini numerici ed ecologici.

Per chi non lo sa, fino a che la caccia a questi due relitti artici è rimasta aperta, venivano prelevati in Valle d’Aosta mediamente una decina di capi all’anno, meno dei tetti (già molto bassi) concessi, proprio a ragione dell’esiguo numero di animali residui.

Lepre variabile e pernice bianca sono tra le specie più sensibili al cambiamento climatico, dovrebbero essere difese a priori e men che meno dovrebbero essere un’occasione di svago per pochi cacciatori (una cinquantina) che ancora anacronisticamente dedicano a questi animali le proprie attenzioni venatorie.

Legambiente auspica che le forze politiche abbiano, su questa proposta, un atteggiamento severo.

VERDE PUBBLICO : un patrimonio di tutti, ma poco considerato.

Siamo di nuovo a parlare di verde pubblico e di alberi in relazione al nostro capoluogo regionale, Aosta.

Sgomberiamo subito il campo da dubbi: il verde è importantissimo per le città ma siamo consapevoli che la gestione degli alberi si porti dietro oneri per le amministrazioni pubbliche non trascurabili. Quindi non vogliamo sottovalutare i problemi e le difficoltà che una corretta gestione del verde pubblico comporta. Tuttavia come associazione riceviamo da parte di cittadini molte lamentele che vanno dal decoro delle aiuole fino al disagio per gli abbattimenti di piante anche di valore.

E’ notizia di pochi giorni fa il taglio di un altro dei maestosi cedri dell’area ex Testafochi dovuto, a quanto si legge da una nota del Comune, ad un errato intervento di una ditta all’opera per la creazione della pista ciclabile, con taglio delle radici e conseguente necessità di abbattimento per scongiurare il rischio di instabilità della pianta.

Come Legambiente, nell’estate più calda che a memoria ricordiamo, osserviamo la necessità di avere alberi con chiome atte a diminuire le bolle di calore in una città sempre più cementificata. Facciamo presente gli enormi vantaggi ecosistemici di cui gli alberi sono portatori, oltre al loro valore estetico e depurativo per l’aria, e rimarchiamo come da tanti anni le piante siano state vissute dalle amministrazioni che si sono succedute come un problema anziché una risorsa.

Ricordiamo però che il Sindaco Nuti in campagna elettorale ha molto puntato la propria comunicazione sul tema degli alberi, cosa che ha destato in noi grandi aspettative.

Vorremmo di conseguenza che venisse data più dignità al settore del verde pubblico, riservandogli le energie necessarie (economiche, dirigenziali e operative) idonee finalmente a costruire una rinascita green della città, partendo proprio con la sostituzione degli alberi abbattuti in questi anni e proseguendo con una progettazione di riqualificazione generale del verde, prevedendo piante idonee alla crescita in contesto urbano (ma che siano piante vere, non cespugli!) secondo le migliori tecniche botaniche.

Vorremmo che fosse ripresa e applicata la legge nazionale del 1992 che richiede ai Comuni di mettere a dimora un albero per ogni neonato, non fosse altro che per il suo significato simbolico.

Vorremmo che la creazione delle agognate piste ciclabili non fosse l’occasione per nuovi tagli ma piuttosto per la riduzione dei volumi di traffico veicolare in città.

Vorremmo infine che Aosta accogliesse i suoi turisti, e coccolasse i suoi abitanti, con più verde urbano: il panorama intorno alla città, fatto di boschi e montagne, ci gratifica ma non è sufficiente.

Chiediamo al Sindaco, che parlava di 5000 nuovi alberi entro fine legislatura, di iniziare a dare dei segnali in tal senso. E’ un obiettivo raggiungibile, ma ci deve essere volontà politica. Chiediamo quindi una inversione di marcia rispetto alle consiliature precedenti non a parole ma con atti coraggiosi misurabili.

Anticipiamo fin d’ora la richiesta di un confronto sul tema al termine della pausa estiva.