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Ferrovia Aosta – Pré-St-Didier: uno scandalo che deve finire . Legambiente plaude all’iniziativa di Federconsumatori

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Legambiente Valle d’Aosta apprezza l’intelligente iniziativa di Federconsumatori che ha chiesto a Regione, RFI, Ministero dei Trasporti e Ministero delle Finanze di scoprire il loro gioco.

“La richiesta di accedere agli atti relativi al passaggio di competenze sulla ferrovia dallo Stato alla Regione autonoma – ha dichiarato la presidente Alessandra Piccioni – è il modo più diretto per vedere come sia stato possibile tradurre l’obbligo di legge di mantenere e promuovere il trasporto su rotaia in una “sospensione” del servizio che sta creando enormi disagi agli utenti”.

 

Memoria corta 2 : perchè arpa smentisce se stessa?

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Dopo la nota di risposta di ARPA a quanto Legambiente ha affermato via comunicato stampa annunciando la propria uscita dall’”Osservatorio sulla qualità dell’aria in ambito urbano”, riteniamo opportuno precisare alcuni aspetti della nostra scelta.

Legambiente non mette in discussione la precisione e l’attendibilità scientifica dei dati delle rilevazioni delle stazioni di monitoraggio, ma unicamente (e lo ribadiamo) la scelta del posizionamento di quella deCCdicata al monitoraggio industriale.

Sicuramente la nuova ubicazione risponde a due dei tre criteri indicati dal Dlgs 155/2010 (si trova in un’area frequentata dalla popolazione ed i dati raccolti sono influenzati prevalentemente dalle emissioni dell’acciaieria), ma non al terzo, che prevede che il posizionamento sia idoneo a “verificare l’applicazione delle migliori tecniche disponibili presso gli impianti industriali.”

Queste tecnologie servono, appunto, ad abbattere le emissioni inquinanti degli impianti industriali. Ma per far questo in modo attendibile la stazione di monitoraggio deve essere posizionata all’interno della zona di maggiore ricaduta degli inquinanti, cosa che ora non avviene.

E che non avvenga non lo dice Legambiente, ma ARPA stessa: nel report annuale del 2014 sulla qualità dell’aria – allegato “Siti industriali”, leggibile al link http://www.arpa.vda.it/images/stories/ARPA/aria/retemonitoraggio/bollettinimensili/2014/siti_industriali_allegato_finale.pdf, alla pag. 3 e seguenti – commentando le misurazioni in parallelo effettuate tra il vecchio sito di Via Primo Maggio ed il nuovo di Pépinière, ARPA rilevava le seguenti differenze a “favore” del vecchio sito:

Contenuto di metalli nelle polveri PM10: +118% per il nichel e +240% per il cromo; contenuto dei metalli nelle deposizioni: + 40% per il nichel e più 332% per il cromo

Allora perché parlare di dati in miglioramento? Alle misurazioni di Pépinière va, quantomeno, applicata questa “tara percentuale”, che ARPA stessa ha rilevato.

Le simulazioni modellistiche sono, appunto simulazioni: se i dati raccolti sul campo risultano poi differenti, bisogna tenerne conto.

Quindi, a nostro avviso, si aprono due strade: o, lo ripetiamo, si trova una nuova ubicazione alla stazione di monitoraggio industriale, oppure, se si vuole attendere la fine dei lavori di realizzazione del parcheggio, va sempre tenuto conto delle discrepanze sopra ricordate.

Anche e soprattutto quando si diffondono i dati presso la pubblica opinione.

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“Memoria corta”

 

Sito di Pépinière inadatto: i dati del sito di monitoraggio industriale analoghi a quelli urbani

Inutile in queste condizioni la untitledpartecipazione di Legambiente all’Osservatorio

Si è svolta martedì scorso, 8 marzo, la prima riunione del 2016 dell’Osservatorio sulla qualità dell’aria in ambito urbano. I dati illustrati e commentati dai media locali sottolineano una continua e costante diminuzione della concentrazione di metalli pesanti nelle polveri fini. In termini semplici, questo dato starebbe ad indicare che la Cas, principale fonte di questo tipo di emissioni, ha un impatto sempre minore sulla qualità dell’aria di Aosta e della Plaine. I numeri, in effetti, paiono confortanti: addirittura il dato del nikel scenderebbe sotto il livello obiettivo di 20 nanogrammi per metro cubo, con un tranquillizzante 14.
Tutto bene, dunque? A nostro avviso non è possibile affermarlo con certezza.
L’A.R.P.A. e le autorità competenti in tutela della qualità dell’aria, e quindi della salute dei cittadini, soffrono, a nostro avviso, di memoria corta.
Si dimenticano, infatti, che i dati rilevati dalla nuova stazione di monitoraggio industriale di Pépinière, e in particolare quelli riferiti alla presenza di metalli pesanti nell’aria e nelle deposizioni atmosferiche, sono risultati fin da subito sensibilmente inferiori rispetto ai rilevamenti della vecchia stazione di Via Primo Maggio. In linea generale, inoltre, i dati risultano analoghi a quelli della stazione di fondo urbano di Piazza Plouves.
Come A.R.P.A. stessa aveva ammesso nella riunione dell’Osservatorio del novembre 2014, pochi mesi dopo l’entrata in servizio del nuovo punto di rilevamento industriale e in ragione delle misurazioni svolte inizialmente in parallelo con quello vecchio, per molte sostanze i dati non erano nemmeno confrontabili con quelli di via Primo Maggio. Avvalendoci anche della consulenza del Comitato Scientifico di Legambiente nazionale, il nostro Circolo aveva subito fatto notare la scarsa attendibilità dei dati di Pépinière.
Lo avevamo detto allora e lo ribadiamo: a nostro avviso (e in base ad uno studio A.R.P.A. Del 2012), il sito di Pépinière, contrariamente alla vecchia stazione di Via Primo Maggio, non sta nell’area di maggiore ricaduta delle emissioni dell’acciaieria, come richiesto dal Decreto Legislativo 155/2010.
A dicembre 2015, abbiamo inutilmente avanzato richiesta ufficiale di individuazione di un nuovo sito, per avere nuovamente una stazione di monitoraggio industriale a norma di legge, atto a monitorare il reale impatto della Cas.
In una situazione in cui si fanno passare per ottimi dei dati inattendibili, non riteniamo più opportuno prendere parte ai lavori dell’Osservatorio sulla qualità dell’aria di Aosta.
Pertanto ci asterremo dal partecipare alle riunioni fino a quando non si aprirà una discussione seria sull’individuazione di un nuovo posizionamento della stazione di monitoraggio industriale,
Non mancheremo, invece, di continuare a seguire da vicino la situazione delle emissioni dell’acciaieria e dell’impatto delle altre fonti inquinanti sull’aria e quindi sulla salute dei cittadini di Aosta e dei comuni della Plaine.

L’azzardo esca dal nostro quotidiano Noi scommettiamo sui Consigli comunali!

 

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Come associazioni che hanno promosso e sostenuto la legge regionale in materia di prevenzione, contrasto e trattamento della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, sosteniamo l’iniziativa dei consiglieri del Comune di Aosta.

Il nostro obiettivo non è il proibizionismo ma liberare i centri storici e i luoghi tradizionalmente deputati alla socialità, dall’azzardo, riportando tale pratica in altri luoghi a ciò specificatamente deputati. Spazi che il giocatore volontario e cosciente possa raggiungere, ma che non intercettino invece altre categorie di cittadini a rischio (minori, disoccupati, pensionati, etc.)

La legge regionale va integrata con alcune azioni puntuali, peraltro già suggerite nella legge stessa:

– la limitazione degli orari in cui è possibile praticare il “gioco”.

– la verifica del rispetto della legge da parte della Polizia locale.

Ricordiamo in proposito che i Comuni hanno l’obbligo – ai sensi dell’art. 10 della legge – di procedere a verifiche a campione riguardanti, nel corso di un anno, almeno il 10 per cento delle sale da gioco e degli spazi per il gioco in attività commerciali.

L’azzardo costa alla collettività più di quanto restituisca – anche quando lo fa, visti i numerosi condoni in materia – con la fiscalità e i posti di lavoro.

L’azzardo comporta spese a carico del servizio sanitario nazionale per curare i malati – da slot ma anche tutte le altre forme di gioco in denaro, dai gratta e vinci alle scommesse, anche online – e aiutare le famiglie coinvolte. Si calcola che ogni malato da gioco preso in carico dai servizi costi all’anno 100mila euro di costi diretti, senza contare quelli indiretti (stimati in altri 200mila) legati alla distruzione di nuclei familiari, rischi di intrusione della malavita, fallimenti, depressioni e perdita del lavoro. L’azzardo sottrae risorse economiche all’economia reale e virtuosa: un euro giocato crea imposte e indotto minori rispetto ad un euro speso in altro modo, ad esempio in cultura.

Usando un gioco di parole, “scommettiamo” – per una volta – sulla volontà dei Consigli comunali di adottare appositi regolamenti comunali migliorativi: e nel farlo, offriamo loro il nostro appoggio morale e intellettuale.

ARCI VdA, Legambiente VdA, CGIL – Il Sindacato è un’altra cosa, Libera VdA, Aosta

Obiettivo binario vivo

Nel quadro delle iniziative previste per il mese della Mobilità Sostenibile e in particolare della Giornata delle Ferrovie Dimenticate www.ferroviedimenticate.it le associazioni impegnate nella difesa della Ferrovia Aosta – Pré-St-Didier vi invitano a partecipare al concorso fotografico OBIETTIVO: BINARIO VIVO

Il Concorso, ha lo scopo di tenere aperto il dibattito sull’attualità e necessità di un potenziamento del trasporto su rotaia in una prospettiva di rilancio turistico e di servizio ad una mobilità locale non inquinante.

La partecipazione al Concorso è aperta a tutti ed è gratuita.

Iscriviti entro il 15 marzo.

Le immagini digitali saranno valutate da una giuria presieduta dal fotografo professionista Roberto Andrighetto.

I premi previsti per i primi tre vincitori di ognuna delle tre sezioni in concorso verranno offerti rispettivamente:

per la sezione Ferrovia dall’Associazione Pendolari Stanchi;

per la sezione Paesaggi, dal Cai Tam Piemonte Valle d’Aosta;

per la sezione Beni Culturali da Legambiente Valle d’Aosta.

Regolamento

Scheda di partecipazione