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COMUNICATO STAMPA LIBERA su OPERAZIONE GEENNA

Rilanciamo il Comunicato di LIBERA, di cui Legambiente fa parte, sugli arresti per associazione a delinquere di ieri

La Procura di Torino ha concluso oggi un’importante operazione antimafia nella nostra Regione, denominata “Geenna”, sgominando una locale di ‘ndrangheta operante nel nostro territorio. Oltre a denunciare le modalità di radicamento della ‘ndrangheta ed i reati tipici delle organizzazioni mafiose, commessi dai 15 soggetti coinvolti dall’operazione, gli inquirenti sottolineano quanto il gruppo fosse in grado di intrattenere “…collegamenti con esponenti del mondo politico ed amministrativo valdostano, garantendo il proprio sostegno in occasione delle competizioni elettorali locali, in cambio di utilità e vantaggi, quali quelli della partecipazione a lavori pubblici, all’ottenimento di concessioni ed appalti, di posti di lavoro e di altre utilità che dipendono dalle decisioni della pubblica amministrazione”.

Un dato allarmante che testimonia, ancora una volta, la capacità della ‘ndrangheta di espandersi grazie a rapporti – di reciproco vantaggio – con esponenti delle istituzioni.

Come Libera Valle d’Aosta, oltre a ringraziare la Procura di Torino e le Forze dell’odine, in particolar modo i Carabinieri di Aosta per l’approfondita attività investigativa, crediamo sia necessario che l’intera Regione – dalle Istituzioni ai cittadini – mettano in campo tutte le forze necessarie per arginare la diffusione del sistema mafioso nel nostro territorio.

Questa operazione arriva a pochi giorni dalla conclusione del viaggio di LiberaIdee (ricerca sul radicamento e sulla percezione del fenomeno mafioso e corruttivo), che ha rivelato una scarsa consapevolezza del fenomeno mafioso in Valle D’Aosta.

Auspichiamo, quindi, che vengano messe in atto misure concrete volte alla conoscenza del fenomeno stesso, per scongiurare il controllo del voto che inquina la vita Democratica, rinsaldando così il legame tra territorio e Istituzioni

Seguiremo il percorso giudiziario con molta attenzione.

Anno nuovo, vita nuova? Il 2019 porterà ai cittadini risposte da tempo attese?

Il Circolo Legambiente valle d’Aosta, come fa da qualche anno, apre anche il 2019 ricordando a chi ci amministra una serie di questioni ambientali insolute, per le quali i cittadini attendono risposta. L’instabilità politico-amministrativa che continua a caratterizzare la nostra regione ha sicuramente costituito un ostacolo, ma non può essere una scusante! Ci sono cose che vanno fatte, decisioni che vanno prese, e sulle quali ci aspetteremmo una certa identità di vedute tra le forze politiche. Si tratta, infatti, di questioni sulle quali è possibile trovare un accordo in base al mero buonsenso, oppure semplicemente rispettando la volontà degli elettori.

Di seguito elenchiamo i temi di maggiore rilevanza, ricordando che molti altri dovrebbero essere affrontati.

  • Approvazione dell’aggiornamento del Piano di Tutela delle Acque: siamo in ritardo di due anni! Dal 2016 la Regione ha avviato il processo di partecipazione del pubblico a questo importantissimo aggiornamento. Il PTA è lo strumento che deve servire a tutelare i nostri torrenti, e più in generale le nostre acque e gli ecosistemi che da esse dipendono, dall’inquinamento e dall’eccessivo sfruttamento a scopo energetico. La bozza di Piano è pronta: perché non si avvia la fase finale della Valutazione Ambientale Strategica?
  • Nuova gestione dei rifiuti: sei anni di ritardo! Nel novembre 2012 veniva definitivamente sconfitta per via referendaria l’ipotesi di trattamento a caldo dei rifiuti in VDA. Ma se il rischio inceneritore è stato scongiurato grazie alla saggezza degli elettori, il nuovo sistema regionale di gestione dei rifiuti non è stato ancora completato. In settembre è stato aggiudicato a Rea Dalmine il project financing che prevede la realizzazione dei nuovi impianti di trattamento a freddo e la gestione del ciclo dei rifiuti per i prossimi vent’anni. Ma troppe domande rimangono senza risposta: a quando il passaggio da tassa a tariffa, per premiare i cittadini che meglio fanno la raccolta differenziata? A quando l’avvio del processo di unificazione del sistema di raccolta in tutta la VDA?
  • Ferrovia: da due anni una legge d’iniziativa popolare approvata dal Consiglio regionale giace nei cassetti. Anche sul tema strategico del trasporto ferroviario abbiamo assistito, in questi ultimi anni, ad una incredibile melina, che ha prima rallentato, e poi di fatto bloccato, la fase di progettazione dei lavori di miglioramento (inclusa l’elettrificazione) della linea Aosta-Ivrea, e di quelli propedeutici alla riapertura dell’Aosta-Pré-Saint-Didier. Apprendiamo che in questi giorni la nuova Amministrazione ha avviato un confronto con la Regione Piemonte. Ci sentiamo solo di auspicare che sia la volta buona, ricordando come anche su questo tema i cittadini si sono espressi in modo inequivocabile, sottoscrivendo in gran numero la petizione referendaria promossa dal Comitato LA VALLE D’AOSTA RIPARTE.

Accanto a questi temi di ordine generale, vogliamo ricordare altre due questioni che destano la preoccupazione dei cittadini.

  • Innanzitutto, auspichiamo maggiore chiarezza sull’episodio di fuoriuscita di combustibile da un serbatoio ENI, verificatasi lo scorso 1° novembre. Dopo il clamore iniziale, la notizia sembra infatti scomparsa. Ci chiediamo quali esiti abbiamo dato le analisi delle acque svolte da ARPA, se ci sia stata effettiva contaminazione nell’area di Les Iles e, soprattutto, se e quali prescrizioni vi siano per la gestione dei serbatoi di combustibile e chi debba farle rispettare.
  • In ultimo, ma soltanto come ordine, vorremmo ricordare che il 2018 ha visto, finalmente, l’accreditamento sia nazionale che europeo del Registro Tumori della VDA. A quando gli incontri con la popolazione per la diffusione dei dati, e la programmazione di studi specifici nei territori?

Nuovo bando per il sostegno agli affitti : la protesta della Rete Antirazzista

Pubblichiamo il comunicato stampa della Rete Antirazzista della Valle d’Aosta, della quale fa parte anche il nostro Circolo

La Rete antirazzista della Valle d’Aosta apprende con estrema indignazione la modifica al “Bando affitti 2018” introdotta dalla Giunta regionale Spelgatti, oggi deposta, che introduce un elemento di evidente discriminazione tra cittadini italiani e cittadini provenienti da paesi terzi, che da molti anni risiedono sul territorio. Agli italiani è infatti richiesta una semplice autocertificazione su eventuali proprietà, mentre i cittadini di paesi terzi (per altro, ammessi solamente se in possesso di un titolo di soggiorno di cui all’articolo 9 del d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286, ovvero un permesso dell’Unione europea per lungo soggiornante UE, escludendo, in tal modo, tutti i possessori di titolo di soggiorno diverso, dal permesso per lavoro a quello familiare, alla protezione umanitaria al lavoro autonomo) devono presentare attestazioni o certificati rilasciati dalla competente autorità dello Stato di provenienza, corredati da legalizzazione e traduzione in lingua italiana autenticata dall’autorità consolare che ne attesti la conformità all’originale.
In alcuni paesi del mondo i documenti richiesti dal bando sono difficili, se non impossibili, da reperire e le rappresentanze diplomatiche sul territorio italiano non rilasciano certificati. Il tempo concesso, anche con la proroga, è inoltre troppo breve sia per consentire un ritorno, non sempre possibile, ai paesi d’origine per procurarsi i documenti sia per attivare le pratiche di traduzione e conformità richieste.
ll contributo per gli affitti è, inoltre, un aiuto in larga misura destinato ai proprietari di alloggi, o a coprire spese già effettuate in Italia. Pertanto non “rischia” di essere riutilizzato altrove.
La società civile valdostana, indignata per questi atti discriminatori, è pronta a resistere anche sul piano legale mobilitando le reti nazionali che, in questi ultimi tempi, si stanno occupando di episodi analoghi di discriminazione illegittima, come nel recente caso delle mense del Comune di Lodi. L’eventuale bocciatura del bando, come anticostituzionale, causerà il blocco dei fondi per tutti i beneficiari, con conseguenze negative per tutti coloro – italiani e no – che hanno fatto domanda.
La Rete antirazzista chiede quindi l’annullamento immediato del provvedimento e la rielaborazione di un nuovo bando non discriminatorio, rimanendo disponibile anche a un confronto con l’Assessore competente.
La Rete antirazzista, nata nel settembre 2018, comprende molte associazioni attive da anni sul territorio valdostano:
Espace / ARCI
Associazione Forme Vitali
Associazione Refugees Welcome – Comitato di Aosta
Associazione Solidarietà Pace e Sviluppo

Legambiente Valle d’Aosta
Associazione Valle Virtuosa
Associazione Dora Donne in VdA
Associazione Baobab
Attac VdA
Emergency VdA
Arcigay VdA
Associazione Foguni Burkina Faso onlus
TandemParty VdA
Libera VdA
CGIL VdA
Chiesa Valdese di Aosta
Gruppo giovani Amnesty circoscrizione Piemonte-Valle d’Aosta
Associazione Impò
Movimento per la decrescita felice
Associazione L’Agrou

Contro il gioco d’azzardo, avanti tutta!

COMUNICATO CONGIUNTO DI LEGAMBIENTE VDA, LIBERA VDA, ARCI VDA, VALLE VIRTUOSA, AOSTA IACTA EST, ASSOCIAZIONE MIRIPIGLIO.

Le sottoscritte associazioni, che avevano già promosso l’attuale legislazione valdostana in materia di azzardo, esprimono soddisfazione per la discussione in atto sulle nuove regole avanzate da più forze politiche in questi giorni, al fine di arginare il fenomeno dell’azzardopatia. Ribadiamo la nostra richiesta di confinare l’azzardo in pochi spazi regolamentati. La salute pubblica, cioè di tutti, deve, infatti, venire prima del lucro di pochi. Le risorse economiche distratte dall’azzardo – nella nostra regione la spesa pro capite è di oltre 1300 euro all’anno – assieme a quelle impegnate per la cura dei malati, se destinate diversamente, avrebbero una ricaduta migliore anche sul piano occupazionale. Sosteniamo, quindi, le proposte di ridurre i tempi di applicazione della normativa vigente e di limitare ulteriormente gli spazi e le occasioni di azzardo. Siamo, inoltre, disponibili ad incontrare le istituzioni regionali per fornire il nostro contributo al confronto. Ma mentre si discute, si deve anche procedere con determinazione all’applicazione dell’attuale legge: chiediamo quindi ai Comuni di approvare rapidamente lo schema di regolamento su sale giochi e spazi per il gioco, meritoriamente adottato dal CELVA il 5 ottobre. Alla Regione chiediamo, invece, di sostenere i Comuni nelle attività di controllo, e di destinare, da subito, somme adeguate alla prevenzione e alla cura dei malati di GAP (gioco d’azzardo patologico).

Presentazione finalisti premio Ambientalista dell’anno. Anche un valdostano in gara

Lunedì 12 novembre a Verrès, alle 20,30 al Salone Bonomi, verranno presentate le otto candidature dei finalisti del Premio Luisa Minazzi “Ambientalista dell’anno”. Alcune delle idee sottoposte al giudizio popolare sono già in fase di realizzazione, altre ancora a livello di progetto.

Sarà Stefania Daniele, del direttivo di Legambiente Valle d’Aosta, ad illustrarle e non sarà facile scegliere quella da sostenere con il proprio voto. Si va infatti dalle azioni intraprese da Salvatore Gullì, commissario prefettizio di San Luca, feudo della ‘ndrangheta, per ripristinare nel paese un minimo di normalità e di agibilità, agli studi e alle denunce di Vincenzo Cordiano, specialista nel campo dei tumori del sangue e presidente per il Veneto dell’associazione Isde, Medici per l’ambiente, che hanno portato il Consiglio dei ministri a dichiarare lo stato di emergenza per i Pfas in Veneto. L’architetta Guendalina Salimei, è scesa in campo contro il degrado urbano riprogettando in un’ottica comunitaria il quarto piano del Serpentone, come lo chiamano i romani, disegnando un “chilometro verde” con spazi comuni e 110 appartamenti, mentre Giovanni De Feo docente di ecologia industriale all’Università di Salerno si è inventato Greenopoli, un format di divulgazione ambientale allegrissima rivolta ai giovani dalla scuola dell’infanzia alle superiori. C’è poi Francesco Panella, presidente fino allo scorso anno dell’“Unione nazionale associazioni apicoltori italiani” che ha animato un’ampia coalizione internazionale di allevatori, ambientalisti, scienziati, agricoltori, enti e istituzioni per un’agricoltura sostenibile e senza insetticidi sistemici.

Notissimi i due progetti milanesi in gara: Vento (Dipartimento di architettura e studi urbani del Politecnico) la dorsale cicloturistica italiana che punta a collegare Venezia a Torino per 700 chilometri lungo il Po, e Recup (Rebecca Zaccarini, Ilaria Piccardi e Federica Canaparo) contro lo spreco alimentare con la distribuzione dei prodotti avanzati alla fine dei mercati rionali.

Molta curiosità e attenzione ha infine suscitato, specie nelle regioni alpine, il progetto valdostano “Ripartire da Cime Bianche” per le numerose indicazioni di valorizzazione e sviluppo di un turismo dolce che non impatti ulteriormente sui delicati equilibri dei territori di montagna già così provati dalle conseguenze dei cambiamenti climatici .

A fare gli onori di casa sarà Piera Squinobal, presidente della sezione CAI di Verrès. Oltre al candidato valdostano Marcello Dondeynaz, ospite d’onore della serata, saranno presenti Matilde Casa, la sindaca di Lauriano (To) che nel 2016 si è aggiudicata il premio per la sua battaglia sull’attualissimo tema della riduzione del consumo di suolo e in particolare per aver avuto il coraggio di trasformare un terreno edificabile in area agricola, attraverso una variante al Piano regolatore, e Pier Mauro Roboulaz, presidente del CAI Valle d’Aosta, l’associazione che ha presentato al Premio la candidatura di Dondeynaz.

La premiazione si terrà il 7 dicembre a Casale Monferrato (Al) teatro dell’impegno di Luisa Minazzi contro l’amianto, nell’ambito del Festival della virtù civica.