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COL RANZOLA : ENNESIMO SPRECO DI DENARO PUBBLICO PER ROVINARE LA MONTAGNA

Come si fa a “riqualificare” una strada se quella strada non c’è? Eppure delibera che investe circa tre milioni di euro di soldi pubblici per creare un collegamento intervallivo tra la Valle diGressoney e quella di Ayas – presumibilmente con enormi muri di sostegno per i tornanti necessari
a superare la pendenza – è proprio scritto così: “riqualificazione” della strada del Col Ranzola. Non è un modo onesto di usare le parole! Ma a questo siamo abituati: ormai non c’è scempio che non sia garantito “sostenibile”.
Il collegamento che la Regione vorrebbe realizzare tra la zona di Estoul, in comune di Brusson, e l’arrivo della seggiovia Weissmatten, in comune di Gressoney-Sain-Jean, su crinali geologicamente fragili, è stata proposta dalle due amministrazioni locali interessate e consisterebbe nella realizzazione di un tracciato in gran parte nuovo, lungo circa 6 km, volto a collegare le due poderali già esistenti: quella che da Estoul raggiunge gli alpeggi sotto al colle e quella a servizio della località Weissmatten sul versante gressonaro.
Legambiente segue la vicenda sin dalle sue prime battute ed acquisirà nei giorni prossimi lo studio di fattibilità della nuova strada, che non è stato reso pubblico e che potrà essere ritirato solo direttamente in loco, a Gressoney. L’accesso agli atti in formato digitale non è previsto.
In attesa di poter sviluppare osservazioni puntuali sulla proposta di tracciato, che sappiamo con certezza toccherà aree naturali di pregio, con riconosciuta valenza storica e archeologica, segnaliamo che la somma di denaro pubblico stanziato, in un periodo di contrazione continua di servizi essenziali, e le motivazioni a sostegno di questa scelta sollevano forti perplessità.
Non comprendiamo come un tracciato poderale che attraversa zone fortemente acclivi e instabili possa fungere da via di fuga in caso di calamità naturali. E’ anche difficile ravvisare la tanto sottolineata valenza ciclabile di questo collegamento. La zona a monte di Estoul è percorsa da numerose strade poderali utilizzabili anche dalle bici. Una di esse,
per esempio, raggiunge la conca dei laghi di Palasinaz, e una sua diramazione il più vicino lago Litteran. L’amministrazione ipotizza anche un collegamento ulteriore al col de Joux che, a sua volta, è nodo centrale di un a serie di itinerari escursionistici e cicloescursionistici già esistenti ,
frequentati da tempo dai turisti. Non ci pare che l’offerta sia carente. E non ci pare che questo ennesimo itinerario per mountain bike – tre milioni di euro del FOSMIT (cospicuo fondo statale per
lo sviluppo delle montagne italiane) – sia un buon investimento.
“Da tempo Legambiente, anche a livello nazionale – ha dichiarato il Presidente del circolo valdostano Denis Buttol – sottolinea che un reale contrasto allo spopolamento montano debba fondarsi, innanzitutto, sul ripristino dei servizi (medici, market, uffici, connessioni veloci
internet, trasporti) sempre più carenti”.
In questo modo dovrebbero essere investiti i fondi pubblici, non per realizzare l’ennesima, inutile, opera di devastazione del territorio.

CIRCO CON ANIMALI

UN PASSO INDIETRO PER LA VALLE D’AOSTA 

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO A.V.A.P.A OdV, A.N.P.A.V. OdV sezione Valle d’Aosta, Legambiente Valle d’Aosta

Ed eccoci di nuovo alle prese con gli animali “esotici” che, a pochi metri dai cani e gatti del Canile/ Gattile regionale, sono “parcheggiati” sul piazzale antistante l’arena della Croix Noire, sognando spazi lontani dove dovrebbero condurre la loro esistenza.

Un ippopotamo, un bufalo, cammelli e “grandi felini”, oltre a cavalli e animali da cortile: tutti sul cemento con un po’ di paglia e sabbia.

50 paesi nel mondo hanno già vietato i circhi con gli animali di cui 23 stati della UE.

E l’Italia che fa? Noi siamo purtroppo rimasti indietro: nonostante una legge delega approvata nel luglio 2022, sono ancora mancanti i decreti attuativi, perchè il decreto 1000 proroghe del febbraio 2023 ha spostato ad Agosto 2024 la scadenza per l’approvazione dei decreti attuativi. Purtroppo, anche questa volta, l’Italia è in ritardo rispetto agli altri paesi UE nell’approvare una legge di civiltà e rispetto verso gli animali.

Quest’anno la presenza di questo circo e la constatazione che ancora tante famiglie portano i bambini a vedere animali imprigionati e costretti ad esibirsi stride decisamente con quanto avviene negli altri paesi UE dove questi spettacoli con animali sono vietati e soprattutto stride con quanto proposto pochi giorni prima, sullo stesso piazzale, da un Circo che da anni non propone più spettacoli con animali, utilizzando invece al loro posto degli ologrammi. Così, attraverso una moderna tecnica ottica, che consente la riproduzione tridimensionale dei soggetti e dà l’impressione di una presenza reale, gli animali vengono presentati nel loro contesto naturale.

Questo è il circo che combina tecnologia e attività circense, che rispetta gli animali e non provoca inutili sofferenze ad alcun essere vivente.

Questo è il Circo del presente e del futuro, quello dove vogliamo portare i nostri bambini!

Noi, associazioni di protezione animali e ambientali, vorremmo non dover più vedere spettacoli itineranti con animali: auspichiamo che le famiglie italiane inizino ad apprezzare maggiormente chi ha deciso di non sfruttare più gli animali, orientando su questi ultimi artisti le proprie preferenze.

LEGAMBIENTE AMMESSA QUALE PARTE CIVILE NEL PROCESSO PER IL LAGO DI LOD.

Comunicato stampa congiunto di Legambiente VDA e del Comitato Salvalod.

L’udienza predibattimentale del 29 gennaio per il danneggiamento ambientale, paesaggistico ed il furto d’acqua al Lago di Lod di Chamois presso il Tribunale di Aosta, si è conclusa con l’ammissione di Legambiente come parte civile, nella parte di procedimento che riguarda il danneggiamento.

Nella primavera 2022 le acque del Ru de Novales (che affluiscono al lago) erano state altrove dirottate: il consistente abbassamento del livello aveva provocato danni floro-faunistici e dell’equilibrio biologico dell’ecosistema.

Il conseguente danno paesaggistico aveva colpito Chamois in uno dei suoi punti più apprezzati: la conca del lago, oggetto di numerose attività, anche promozionali, del luogo.

La grave carenza d’acqua si era manifestata in concomitanza con il ricorso presentato al Tribunale Superiore delle Acque di Roma contro la concessione idroelettrica ad un privato che avrebbe trasformato il lago in un bacino di accumulo. Il Tribunale Superiore delle Acque si era pronunciato nell’estate 2023 contro questo utilizzo del lago.

L’udienza di lunedì si è conclusa con l’assoluzione, in corso di rito abbreviato, per due dei tre imputati (il tecnico della Cervino s.p.a. e l’ex Presidente del CMF Chamois). Il terzo imputato, il Sindaco di Chamois, Lorenzo Mario Pucci, è stato rinviato a giudizio con rito ordinario. Il dibattimento inizierà non prima di alcuni mesi.

LegambienteVDA, soddisfatta per l’ammissione come parte civile, continuerà a seguire il corso del processo, monitorando la situazione ambientale della conca del Lago di Lod a Chamois.

 

COMUNICATO CONGIUNTO DI LEGAMBIENTE E SALVALOD:IL 29 GENNAIO NUOVA UDIENZA AD AOSTA.

Legambiente Valle d’Aosta e il Comitato Salva Lod (Comitato per la salvaguardia del lago Lod e dell’ambiente a Chamois) ricordano che il prossimo 29 gennaio riprenderà, presso il Tribunale di Aosta, l’udienza predibattimentale a riguardo del prelievo non autorizzato di acqua dal lago Lod di Chamois.

Ricordiamo che da marzo a giugno 2022 furono volutamente dirottate altrove le acque del Ru Novales che affluiscono al Lago, determinando un anomalo abbassamento del livello del lago e il conseguente deturpamento paesaggistico e danneggiamento ambientale delle specie di flora e fauna sottoposte a tutela.

Gli imputati, accusati a vario titolo, sono il Sindaco di Chamois e l’allora Presidente del Consorzio di Miglioramento Fondiario, oltre ad un operatore della società Cervino s.p.a. in relazione ai prelievi per l’innevamento.

I loro difensori, all’avvio della precedente udienza svoltasi il 19 ottobre 2023, avevano presentato delle eccezioni che il Giudice si è riservato di analizzare.

Nella seduta del 29 gennaio il Giudice dovrà pronunciarsi rispetto alle eccezioni, così come dovrà esprimersi in merito alla richiesta, avanzata da Legambiente, di poter partecipare al processo in qualità di parte civile, a difesa dell’ambiente.

IL LAGO DI LOD E’ SALVO!

Concluso l’iter del ricorso al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche. Rinviata a gennaio l’udienza per il presunto prelievo non autorizzato.

Pubblichiamo il comunicato congiuto del Comitato SalvaLod e del nostro Circolo, che bene aiuta a capire la complessa situazione del lago di Lod a Chamois.

E’ stata rinviata al 29 gennaio l’udienza predibattimentale per il presunto prelievo d’acqua non autorizzato al lago di Lod di Chamois, nei confronti del sindaco di Chamois Lorenzo Mario Pucci, ldell’ex presidente del Consorzio di miglioramento fondiario e del responsabile operativo della Cervino S.p.A., accusati a vario titolo di furto d’acqua, interventi non autorizzati e deturpamento paesaggistico ed ambientale.
Più nel dettaglio, l’accusa è di aver dirottato altrove nel periodo marzo-giugno 2022 le acque del Ru Novales che affluiscono al lago, determinandone un abbassamento e un danneggiamento paesaggistico ed ambientale della flora e fauna, tra cui molte specie protette.
“ Abbiamo deciso di richiedere la costituzione come parte civile” dichiara Rosetta Bertolin di Legambiente VDA: la richiesta verrà discussa nella prossima udienza del 29 gennaio.
Sempre riguardo al lago di Lod a Chamois, è stata emessa la sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma relativa al ricorso presentato da Legambiente e da alcuni residenti, proprietari e consorzisti di Chamois. Il ricorso richiedeva l’annullamento
delle delibere di concessione idroelettrica all’ing. Gadin che prevedevano l’uso del Lago di Lod come bacino di accumulo dell’acqua per due centrali idroelettriche nel territorio di Chamois.
La sentenza dichiara “una sopravvenuta carenza d’interesse alla decisione del ricorso” poiché, successivamente alla sua presentazione, vi è stata la rinuncia da parte dell’ing. Gadin all’utilizzo del lago come bacino d’accumulo.
La sentenza specifica anche che, in un eventuale futuro nuovo progetto presentato dall’ing Gadin (che mantiene la concessione), il lago “non potrà più assumere alcuna funzione”, e che la necessaria nuova Valutazione di Impatto Ambientale dovrà tenereconto della non
disponibilità del lago.
Il lago di Chamois, quindi è salvo, non c’è più rischio che venga utilizzato come bacino d’accumulo.
«Un risultato importante, che sottolinea l’efficacia delle nostre azioni e sottolinea ancora una volta l’importanza e la ricchezza dell’ecosistema del lago e delle numerose forme di flora e fauna presenti lungo le sue rive», commenta Vittorio Vicentini, presidente del Comitato per la salvaguardia del lago di Lod e l’Ambiente di Chamois.

Il Comitato per la salvaguardia del Lago di Lod e dell’ambiente a Chamois
Legambiente VDA